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In Umbria si fanno pochi figli: la media è uno a donna

Lo dice l'Agenzia Umbria Ricerche: il territorio non è quello con la media più bassa, ma la situazione è comunque molto complessa

Il declino demografico che sta interessando l’Italia negli ultimi anni non mostra segni di arresto, con il numero medio di figli per donna che continua a diminuire, avvicinandosi sempre più all’avere in media un solo figlio. Un fenomeno che non risparmia l’Umbria, regione che, secondo le ultime rilevazioni dell’Agenzia Umbria Ricerche (Aur), nel 2022 ha registrato un tasso di natalità medio di 1 figlio per donna, in linea con il trend nazionale.

Nel dettaglio, l’analisi condotta dal centro studi della Regione evidenzia come la Sardegna sia la regione con il tasso di fertilità più basso, scendendo addirittura sotto la soglia simbolica di 1 figlio per donna, attestandosi a 0,95. Al contrario, il Trentino-Alto Adige si distingue per la performance migliore, con una media di 1,51 figli per donna, segno di una resistenza, seppur parziale, al trend generale.

Anche l’età media al parto in Italia si attesta a cifre elevate, con una media nazionale di 32,4 anni, un dato che l’Umbria condivide con altre regioni come Piemonte ed Emilia-Romagna. La Sicilia registra l’età minima di maternità con 31,4 anni, mentre la Basilicata presenta l’età massima, 33,1 anni, superando persino la Sardegna. In termini di tasso di natalità, l’Umbria mostra un indice del 5,7, al di sotto della media nazionale del 6,7.

Questo scenario porta con sé una serie di conseguenze significative per il tessuto sociale italiano. La prevalenza di famiglie con un unico figlio contribuisce all’invecchiamento della popolazione, incidendo sull’età media dei suoi componenti e incrementando la quota di anziani sul totale. Tale tendenza pone l’Italia, e l’Umbria con essa, di fronte a sfide demografiche e socio-economiche di rilevante importanza, che richiedono politiche mirate per incentivare la natalità e sostenere le famiglie.

A livello nazionale, segnala Auri,  nell’intervallo di tempo 2008-2022, ad esempio, si è passati da 1,33 a 1,18. Spostandoci sul versante delle straniere che vivono in Italia, si rileva una tendenza di lungo periodo che le accomuna alle italiane. Tant’è che tra il 2008 e il 2022 si è registrato un -0,7 figli che le fa scendere dal 2,5 all’1,8 circa – sotto la soglia di sostituzione, che è rappresentata da quota 2,1

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