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Violenze su medici e Oss, Uil Fpl: “In molti ospedali linee guida non rispettate”

Un'attenzione particolare viene data agli ospedali di Città di Castello e Gubbio-Gualdo Tadino, dove "i livelli previsti dalla Regione sono amplamente disattesi

La UIL FPL Umbria, per voce del nuovo segretario organizzativo regionale Paolo Leonardi e del segretario regionale Andrea Locchi, ha diramato una nota riguardante l’incremento delle aggressioni al personale sanitario nella regione. Puntano il dito verso una carenza di risorse e verso il “mancato rispetto delle linee guida regionali da parte delle aziende sanitarie” come cause primarie.

I segretari  sottolineano che “la causa della pressione nei Pronti Soccorso e, purtroppo, la conseguente escalation di episodi di violenza nei confronti del personale sanitario, risiedono spesso nel mancato rispetto delle linee guida regionali da parte delle aziende sanitarie.” Questa situazione è stata aggravata dall’implementazione incompleta dei provvedimenti allegati alla delibera 445 del 28 aprile 2023, che aveva chiaramente definito gli standard di personale necessari, h24, nelle strutture per offrire un’assistenza sanitaria adeguata alle esigenze dei cittadini.

Un’attenzione particolare viene data agli ospedali di Città di Castello e Gubbio-Gualdo Tadino, dove “i livelli previsti dalla Regione sono amplamente disattesi”, causando un sovraffollamento e una gestione inefficace degli accessi ai pronto soccorso. Con un numero di accessi annui estremamente elevato, 26mila a Gubbio-Gualdo e 25mila a Città di Castello per il 2023, l’attuale situazione mette a rischio non solo la salute dei cittadini ma espone anche il personale sanitario a possibili reazioni aggressive da parte dei pazienti in attesa.

La UIL FPL Umbria richiede un intervento immediato per garantire che le dotazioni di personale in tutte le strutture sanitarie siano adeguate, in linea con le linee guida regionali. Questa misura è considerata essenziale per fermare l’escalation di violenza contro il personale sanitario, che si trova a operare in condizioni difficili e spesso pericolose senza alcuna colpa.

Inoltre, viene sottolineata la condizione critica della medicina di territorio, attualmente in difficoltà a causa della mancanza di personale e di strutture adeguate. Questa carenza contribuisce ulteriormente all’afflusso di pazienti ai pronto soccorso, alla ricerca di risposte che dovrebbero invece essere fornite a livello territoriale.

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