La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria (Sabap) sta affrontando una crisi di organico sempre più preoccupante. Durante un’assemblea organizzata dalla Fp Cgil, è emerso che il personale della Sabap è sceso da 120 unità nel 2016 a soli 48 attualmente, ovvero la metà del personale previsto in pianta organica.
La situazione è così grave che il Soprintendente è stato costretto ad assumere personalmente le funzioni di tutela architettonica e paesaggistica di oltre metà dei comuni della regione.
“Noi abbiamo chiesto al ministro Sangiuliano di riaprire le assunzioni e di dare libero accesso a tutti coloro che sono risultati idonei nelle procedure concorsuali”, ha dichiarato Valeria Giunta, coordinatrice nazionale Beni Culturali per la Fp Cgil. “Abbiamo chiesto di reintegrare, proprio a partire da territori come questo, le professionalità che mancano: archivisti, bibliotecari, archeologi, storici dell’arte, etc. Purtroppo, il ministro ha deciso di puntare su risorse diverse, perché evidentemente non è tra le sue priorità rilanciare questo settore attraverso le figure strategiche per il suo funzionamento”.
Desiree Marchetti, segretaria generale della Fp Cgil dell’Umbria, ha aggiunto che “arte e cultura sono il primo motore di sviluppo e ricchezza per un territorio come l’Umbria”.
Secondo Marchetti, senza i lavoratori pubblici della cultura e delle belle arti, non può esserci sviluppo per il settore. “Con organici dimezzati si riesce a fatica e con enormi sacrifici a garantire l’apertura di musei, archivi, biblioteche e siti archeologici. Ci rivolgiamo alle istituzioni e alla politica della nostra regione: cosa si aspetta ad investire in questo settore dalle enormi potenzialità di sviluppo?”.