La Cassazione ha recentemente scosso il sistema delle contravvenzioni per eccesso di velocità in Umbria, annullando una multa a causa dell’utilizzo di un autovelox non omologato. La decisione potrebbe influenzare almeno 10.000 verbali emessi dalla Polizia Stradale e dal Comune di Perugia, con possibili estensioni ad altri enti locali. La sentenza ha chiarito una distinzione cruciale tra dispositivi solo “approvati” e quelli effettivamente “omologati”.
Cosa fare in caso di multa da autovelox post-sentenza
Gli automobilisti che ricevono un verbale per eccesso di velocità dovrebbero, secondo l’avvocato Dario Giordano di Udicon, verificare il tipo di certificazione dell’autovelox menzionato nel verbale. Se il dispositivo risulta solo approvato ma non omologato, il verbale può essere contestato. “La sentenza della Cassazione sottolinea che solo gli autovelox omologati sono autorizzati a elevare correttamente le multe,” ha spiegato Giordano. Inoltre, è assente un regolamento ministeriale che regoli l’omologazione, rendendo tutti gli strumenti attualmente in uso non conformi.
Procedura di contestazione
I conducenti colpiti possono impugnare il verbale al giudice di pace entro 30 giorni o al prefetto entro 60 giorni. Il primo metodo è a pagamento ma offre le garanzie del giudizio ordinario, mentre il secondo è gratuito ma si tratta di un procedimento amministrativo. È importante agire rapidamente e informarsi bene sulle specifiche del proprio caso per sfruttare al meglio le vie legali disponibili.