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Degrado, bivacchi e siringhe: sempre più allarme a Gubbio nei parcheggi di San Benedetto e San Pietro

Le autorità locali e le forze dell'ordine ricevono segnalazioni continue, ma la risposta sembra non essere adeguata alla gravità del problema.

Nei parcheggi coperti di San Benedetto e San Pietro a Gubbio, si assite ormai da tempo ad una situazione  degrado urbano che sfida le soluzioni e le segnalazioni locali. In quello di San Benedetto, nonostante le ripetute richieste di intervento e l’installazione di videosorveglianza, il degrado persiste, con segnali di abbandono e trascuratezza che preoccupano cittadini e autorità.

Il parcheggio di San Benedetto si presenta come un rifugio notturno per senza tetto, con escrementi umani e tracce di urina sui muri, testimonianza di una presenza costante e disperata. Gli estintori vengono regolarmente svuotati, un segnale di vandalismo che si ripete anche nei giorni recenti.”Il pavimento è spesso bagnato e nei dintorni dell’ingresso a scalinata, ora chiuso con nastro rosso per i lavori del nuovo Parco tematico sui dinosauri, sono state trovate coperte sporche provenienti dai servizi ospedalieri e rifiuti di vario genere in sacchi abbandonati.

La situazione a San Pietro, un altro parcheggio coperto di Gubbio, rispecchia questa realtà di abbandono e trascuratezza. Qui, i muri sono stati imbrattati con scritte e simboli, ora coperti da nuove tinteggiature in un tentativo di cancellare i segni del vandalismo. In questo parcheggio, a due passi dal centro,  i segni di frequentazione notturna sono evidenti, con danni ai veicoli parcheggiati che vengono segnalati con frequenza crescente.

Oltre all’evidente stato di abbandono e incuria, ci sono infatti, numerose infiltrazioni, scritte volgari rampe di scale al buio e l’ascensore che funziona a singhiozzo il parcheggio coperto è diventato anche “rifugio” per consumatori di droghe. Nel corso degli anni erano state trovati anche diversi oggetti per l’uso di sostanze stupefacenti, da singoli aghi a siringhe “nascoste” nelle fessure dei muri e persino un cucchiaio da cucina piegato (sui bordi ancora sporco di materiale bianco), usato probabilmente per sciogliere il crack. 

Le autorità locali e le forze dell’ordine ricevono segnalazioni continue, ma la risposta sembra non essere adeguata alla gravità del problema. La ditta incaricata della pulizia fa del suo meglio per mantenere l’ordine, ma la situazione richiede un intervento più deciso e strategie a lungo termine per garantire sicurezza e decoro urbano.

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