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Auto bruciata e foto su Onlyfans per vendetta: vigilessa perugina denuncia il suo ex

La questione è finita anche sulle telecamere di Rai 3. Nel frattempo all'uomo è stato imposto il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento.

In un intreccio drammatico che coinvolge stalking, danneggiamenti e violazioni informatiche, l’agente di polizia locale Dalma Migliorati e il comandante dei vigili urbani Pier Luigi Casale si trovano al centro di un caso giudiziario che scuote profondamente la comunità di Cellole, in provincia di Caserta. La vicenda coinvolte l’Umbria  perchè la vigilessa è perugina e riguarda il periodo in cui anche l’uomo era in Umbria. Ne parla Il Messaggero, con la storia che è stata raccontata anche dalla donna nel programma Far West di rai 3.

La notte del 12 marzo 2023 la svolta inquietante della vicenda: tre auto incendiate in un parcheggio a Ripa. Le indagini, supportate dalle analisi delle celle telefoniche, hanno rapidamente orientato i sospetti verso Casale, ex compagno di Migliorati. Le fiamme, destinate alla sola vettura di lei, hanno finito per danneggiare anche le auto vicine, alimentando l’ipotesi di un atto premeditato.

La donna ha anche raccontato di aver subito mesi di persecuzione, anche psicologica, che includevano il controllo dei suoi social network e la diffusione non autorizzata di immagini intime su Onlyfans. Questi atti avrebbero avuto lo scopo di vendicarsi danneggiare la sua reputazione e la sua carriera.

Il caso si è aggravato con la denuncia ufficiale di Migliorati, che ha portato alla decisione di un processo con rito abbreviato. La poliziotta ha raccontato di un rapporto iniziato serenamente a Foligno e conclusosi amaramente a Perugia, sottolineando come l’atteggiamento ossessivo e la gelosia dell’uomo fossero diventati insopportabili. Migliorati parla di  “atteggiamenti iracondi e una gelosia eccessiva” e di essersi sentita controllata.

Mentre la vicenda è divenuta di dominio pubblico passando per la tv, all’uomo è stato imposto il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento. Casale si è difeso, dichiarndosi innocente ed ha parlato di viaggi e lavori alla casa pagati da lui, di prestiti e di regali, per un totale di 20mila euro che alla fine del rapporto lui avrebbe voluto riottenere. Ma quando, entrato in casa da solo, ha visto sul computer della donna chat con altri uomini i due hanno litigato. Non solo, ha poi rilanciato dicendo di aver voluto lui rompere il rapporto chiedendo indietro i soldi prestati e di essere stata ricattato dalla donna con minacce di denunce per atti osceni in caso di richiesta del denaro.

La prossima udienza, fissata per il 23 aprile, vedrà Migliorati pronta a ribadire le sue accuse, mentre sarà compito del giudice Angela Avila delineare la verità in questo complesso mosaico di rapporti personali e professionali, entrambi segnati da divise e da un conflitto che va oltre il personale

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