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Droga dalla Nigeria anche a Perugia: stroncato giro internazionale, otto arresti

L'ultimo di questi arresti è avvenuto ieri a Strasburgo, in Francia, dove un cinquantacinquenne nigeriano è stato fermato dalla polizia locale; dovrà scontare 10 anni. In totale sono 14 gli ordini di carcerarzione emessi

Una lunga e complessa indagine condotta dalla Procura Generale di Perugia ha culminato nell’arresto di numerosi membri di un’organizzazione criminale, principalmente di origine nigeriana, coinvolti in un vasto traffico internazionale di stupefacenti. L’operazione, che ha preso il via tra il 2008 e il 2009 e nota con il nome di ‘Black passenger’, ha portato all’identificazione e all’arresto dei responsabili, che ora stanno vedendo eseguite le loro condanne, divenute definitive solo nel 2022.

Dallo scorso luglio, quattordici ordini di carcerazione sono stati emessi dalla magistratura perugina, e finora otto fuggitivi sono stati catturati. Tra i latitanti ora in manette, anche due donne sono state arrestate in contesti diversi, grazie alla rete di cooperazione tra le forze dell’ordine.

L’ultimo di questi arresti è avvenuto ieri a Strasburgo, in Francia, dove un cinquantacinquenne nigeriano è stato fermato dalla polizia locale. L’uomo, accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dovrà scontare una pena di dieci anni e quattro mesi di reclusione.

L’organizzazione criminale aveva base in Nigeria, da dove i capi dirigevano l’intero traffico di droga, oltre a gestire il reclutamento, l’addestramento e la distribuzione dei compiti tra i membri residenti in Italia. Le sostanze stupefacenti, principalmente cocaina, venivano trasportate in Italia con voli settimanali da Lagos a Roma, nascoste in ovuli ingeriti dai corrieri. Questi ultimi riuscivano a trasportare oltre un chilo e mezzo di droga ciascuno, distribuendo poi le sostanze in varie località italiane, fra le quali anche  Perugia.

Le operazioni di ricerca e cattura dei latitanti sono state coordinate dall’Ufficio SDI della Procura Generale di Perugia, con il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Roma e la collaborazione dell’Ufficio Interpol di Abuja. Quest’ultimo ha fornito dettagli cruciali per l’arresto, tra cui gli ultimi dati biometrici del passaporto dell’uomo e informazioni sui suoi parenti più stretti, facilitando la sua localizzazione prima in Germania e poi in Francia, dove aveva richiesto asilo.

Al momento, il soggetto arrestato è in attesa di estradizione verso l’Italia, dove dovrà rispondere delle accuse a lui rivolte.

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