Caso Cogliandro-Black Angels, c’è l’accordo: nessun licenziamento, ma resta il nodo maternità

Accordo raggiunto tra l’atleta e il club perugino dopo settimane di tensione, ma la vicenda riaccende il dibattito sulla tutela delle sportive incinte

Si è conclusa con un’intesa tra le parti la controversia tra Asja Cogliandro e il Black Angels Perugia, il club accusato dalla pallavolista di averla allontanata dopo l’annuncio della gravidanza. Una versione smentita dalla società, che ha parlato fin da subito di una “ricostruzione capziosa e priva di fondamento”.

Il confronto, reso possibile dalla Camera di conciliazione convocata dalla Lega pallavolo femminile, ha permesso di ricomporre le fratture. A confermare l’esito positivo è stato il presidente della Lega Mauro Fabris, il quale ha dichiarato che le parti “hanno condiviso quanto proposto dalla Lega, trovando un accordo di reciproca soddisfazione sulla base delle intese contrattuali inizialmente in essere”.

Secondo la nota ufficiale, il confronto ha permesso a entrambe le parti di riconoscere che la situazione poteva essere gestita in modo diverso: “Le parti coinvolte hanno esposto le proprie ragioni riconoscendo che la vicenda, che doveva e poteva essere gestita meglio nel massimo rispetto della particolare condizione di Asja, è nata anche da una serie di reciproche incomprensioni e dall’utilizzo e dalla diffusione di notizie e termini inesatti”.

Fabris ha inoltre voluto chiarire due punti centrali del caso: “Non c’è mai stato, ad esempio, il licenziamento dell’atleta. Non c’è mai stato nessuno sfratto dall’appartamento dato a lei in uso dalla società, ma una incomprensione riguardo alle modalità di liberarlo dopo che la stessa atleta aveva lasciato Perugia”.

La conclusione della disputa non chiude però il dibattito che la vicenda ha sollevato. Anzi, la Lega Pallavolo femminile intende trasformare il caso in un’opportunità per migliorare le tutele delle atlete. “Le parti al tavolo hanno ribadito come questa vicenda debba servire per il futuro affinché le nuove normative sul lavoro sportivo agiscano per un’effettiva tutela della maternità delle atlete”, ha aggiunto Fabris, sottolineando la necessità di garantire coperture previdenziali efficaci, paragonabili a quelle delle altre lavoratrici, tenendo conto delle specificità fisiche e professionali delle sportive.

In questo senso, il presidente ha annunciato un impegno concreto: “D’intesa con le giocatrici, definiremo un protocollo valido per tutti i club da inserire nei prossimi contratti”, con l’obiettivo di prevenire situazioni simili e garantire chiarezza e sicurezza alle atlete in gravidanza.

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