Santa Rita, la voce della pace parte da Cascia nel giorno della Festa delle Rose

Tra preghiere, fiaccole e simboli, migliaia di fedeli si sono riuniti per onorare la santa dell'impossibile e rilanciare un appello globale alla riconciliazione

In un contesto internazionale segnato da conflitti e divisioni, Cascia si è trasformata in un’oasi di spiritualità e speranza, dove il messaggio di Santa Rita ha risuonato con forza rinnovata. La Festa del 22 maggio ha visto una straordinaria partecipazione di fedeli provenienti da tutta Italia e dall’estero, confermandosi come uno degli appuntamenti religiosi più sentiti del calendario umbro.

“In un mondo lacerato dai conflitti, Santa Rita ci ricorda che la pace è una scelta quotidiana”, è stato il messaggio centrale lanciato durante la giornata. La santa di Cascia, figura complessa e profondamente umana, continua a ispirare attraverso l’esempio di una vita vissuta tra dolore, perdono e capacità di relazione autentica. Il suo essere figlia, sposa, madre e infine monaca è la testimonianza concreta che la santità non è evasione dal mondo, ma immersione nelle sue contraddizioni con spirito di misericordia.

Il momento più solenne si è svolto nel Viale del Santuario, dove il Cardinale Baldassare Reina ha presieduto il Pontificale, sottolineando nella sua omelia che “il male si supera con il doppio di amore”. Le sue parole hanno avuto un’eco potente: “Non la vendetta, ma un di più d’amore. Santa Rita ha trasformato la ferita in speranza”. Con toni decisi, il cardinale ha anche condannato l’indifferenza verso la violenza, soprattutto quella sulle donne, definendo i femminicidi “la ferita di una società che ha smarrito la sua umanità”.

Accorato l’appello lanciato a favore di Ucraina e Terra Santa, terre oggi segnate da sangue e ingiustizia. “Ogni vita è unica e sacra. Solo così potremo disarmare davvero i nostri cuori e quelli del mondo”, è stato ribadito durante le celebrazioni, unite alla preghiera per la fine delle violenze a Gaza e per l’ingresso degli aiuti umanitari.

“La vita umana non si tocca- ha detto il cardinale Reina-Sia una donna, un bambino, un lavoratore: non si tocca”. Reina ha ricordato la figura di Rita come “donna del perdono”, capace di non cedere al male nemmeno di fronte all’assassinio del marito: “Avrebbe potuto vendicarsi. Avrebbe avuto, forse, l’approvazione di molti. Ha scelto la strada del Vangelo. Ha scelto di perdonare”, ha ricordato il religioso. “Un messaggio di pace e non violenza che si fa ancora più urgente nel contesto attuale, segnato – ha detto il cardinale – da una escalation di violenza nel mondo, da una terza guerra mondiale a pezzi, come la chiama Papa Francesco”.
Reina ha più volte fatto riferimento anche a Papa Leone XIV, ricordando le parole con cui, appena eletto, si è affacciato alla loggia del Vaticano invocando “il dono della pace”. “Siamo davvero preoccupati – ha aggiunto – per le guerre che insanguinano il mondo, ma anche per la violenza quotidiana che attraversa le nostre famiglie, le nostre comunità, la nostra Italia. Pensiamo ai tristi casi di femminicidio. Ci siamo talmente abituati alla violenza da non indignarci più”.

Papa Leone XIV, legato a Cascia da un legame profondo fin dai tempi in cui era Priore Generale degli Agostiniani, ha fatto sentire la sua vicinanza attraverso un messaggio carico di affetto. È stato Padre Alejandro Moral a portare il saluto del Santo Padre durante la celebrazione nella basilica, dove si è accesa nuovamente la Fiaccola della Pace, un simbolo che negli anni è divenuto rito e richiamo universale alla riconciliazione.

Rendere omaggio a Santa Rita – ha dichiarato la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti – è un impegno concreto a vivere i suoi insegnamenti”. La presenza della Regione e delle autorità religiose e civili ha testimoniato l’importanza della figura di Santa Rita come guida morale anche per il mondo laico, capace di unire sotto un unico ideale di pace.

A chiudere la giornata, le parole toccanti di Suor Maria Grazia Cossu, badessa del Monastero, che ha espresso gratitudine per l’enorme afflusso di pellegrini e per la forza del messaggio ritiano, che continua ad attrarre migliaia di anime in cerca di senso.

La Giornata delle Rose, con la benedizione collettiva dei fiori, ha espresso in modo tangibile il legame tra rito e quotidianità, fede e speranza. “Il mondo ha bisogno di un altro profumo: non quello artificiale, ma il profumo della santità, della fraternità, della gentilezza”, ha detto ancora il Cardinale Reina, evocando Cascia come un centro irradiante di questo messaggio di amore e cura.

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