Una controversia lunga quasi un decennio e dal valore stimato di almeno cinque milioni di euro entra ora nella sua fase decisiva. La vicenda, che vede contrapposti Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico) e Gest, la società incaricata del servizio di igiene urbana nell’area dell’ex Ato 2 (Perugia e dintorni), sarà risolta tramite procedura arbitrale, come previsto dal contratto di servizio.
Al centro della disputa, gli extracosti del 2017
L’origine del contenzioso risale al 2017, quando Gest aveva avanzato una richiesta formale per l’adeguamento delle tariffe a causa degli extracosti sostenuti per lo smaltimento dell’organico. Nello specifico, i costi aggiuntivi riguardavano il trasporto fuori regione della Fou (frazione organica umida) e della Forsu, la parte organica residua derivante dal trattamento dei rifiuti indifferenziati. Le difficoltà operative derivarono dallo stop temporaneo di alcuni impianti, che costrinsero l’azienda a ricorrere a soluzioni più onerose.
Secondo il contratto, e in particolare l’articolo 13, i corrispettivi possono essere aggiornati in caso di modifiche operative causate da fattori esterni, come nuove normative o problemi nell’utilizzo degli impianti. Ma Auri respinse la richiesta, sostenendo che non vi fossero le condizioni per riconoscere l’aumento.
Una lunga battaglia nei tribunali
Gest impugnò la decisione davanti al Tar, che nel 2018 accolse parzialmente il ricorso. Il tribunale amministrativo riconobbe la legittimità degli extracosti per la Forsu, attribuendo la responsabilità alle prescrizioni regionali che avevano imposto la sospensione del conferimento all’impianto di Borgogiglione.
Diversa invece la valutazione sull’impianto di Pietramelina, la cui chiusura precauzionale fu legata a vicende giudiziarie del 2016. In questo caso, il Tar stabilì che i costi derivanti da quel blocco non dovevano gravare sull’ente pubblico.
A quel punto, Auri fece ricorso al Consiglio di Stato, che nel 2020 ribaltò il giudizio, dichiarando che la questione non era amministrativa ma contrattuale, e quindi di competenza del giudice ordinario. La Cassazione, nel 2022, confermò definitivamente questa impostazione, aprendo la strada all’arbitrato.
Al via la procedura arbitrale
Nei giorni scorsi Gest ha formalmente attivato la procedura, notificando la richiesta di arbitrato e chiedendo il riconoscimento dell’adeguamento tariffario per gli extracosti sostenuti. Auri ha aderito, stanziando 40 mila euro dal fondo di riserva per coprire le spese legali e arbitrali.
A rappresentare l’ente saranno gli avvocati Stefano Colombari e Giovanni Calugi, mentre come arbitro di parte è stato designato il professor Luca Righi. Il collegio arbitrale sarà composto da tre membri: uno per parte e un presidente nominato dalla Camera arbitrale dell’Anac. Le parti hanno ora venti giorni per formalizzare le nomine e depositare le memorie difensive.
Impatti possibili sulle bollette
La vicenda non è solo tecnica o legale, ma potrebbe avere ricadute dirette per cittadini e imprese. Se il collegio arbitrale dovesse accogliere le richieste di Gest, i costi potrebbero essere riversati sulle bollette, già aumentate sensibilmente negli ultimi anni. Un’eventualità che rende ancora più importante l’esito della procedura in corso.