Cambiamento climatico in Umbria: gli Appennini non bastano più a proteggerla

Paolina Bongioannini Cerlini, fisica dell’atmosfera e climatologa presso l'Università degli Studi di Perugia, ha parlato all'Ansa

Tradizionalmente considerata una regione protetta dai monti dell’Appennino, l’Umbria sta ormai facendo i conti con un cambiamento climatico che la rende sempre più esposta a fenomeni atmosferici estremi. Sebbene non affacciata sul mare, la regione risente in modo crescente delle dinamiche atmosferiche che influenzano l’intero bacino del Mediterraneo, inclusi i cicloni intensi che un tempo sembravano lontani dalle aree interne.

Paolina Bongioannini Cerlini, fisica dell’atmosfera e climatologa presso l’Università degli Studi di Perugia, ha evidenziato all’Ansa che le precipitazioni annuali in Umbria sono in calo, ma si concentrano in eventi più brevi e intensi. Questo cambiamento sta avendo effetti potenzialmente dannosi sul territorio, con episodi meteorologici estremi che mettono a rischio l’ambiente e l’agricoltura locale. L’Umbria, dunque, non è più immune agli effetti del riscaldamento globale, e l’anticiclone delle Azzorre, che un tempo garantiva una protezione stabile, non è più sufficiente a mantenere il clima costante.

I nuovi rischi climatici in Umbria: maggiore energia nell’atmosfera

La climatologa ha spiegato che, oggi, l’Umbria è direttamente connessa con il sistema climatico globale, attraverso flussi atmosferici su larga scala che attraversano il Mediterraneo. Le correnti cariche di umidità e polveri sahariane generano condizioni favorevoli per la formazione di eventi estremi. Con l’aumento dell’energia atmosferica, il rischio di fenomeni violenti, come temporali intensi e grandinate, è sempre maggiore, anche in zone che fino a poco tempo fa erano considerate più stabili dal punto di vista climatico.

Questo mutamento è legato a una variabilità crescente della circolazione atmosferica, che altera i modelli meteo tradizionali, aumentando la frequenza e l’intensità di fenomeni che un tempo erano rari. La presenza di polveri sahariane e di umidità proveniente dal Mediterraneo contribuisce a questi cambiamenti, che influenzano anche le aree interne dell’Umbria, solitamente meno soggette a condizioni atmosferiche violente.

Il cambiamento climatico e i suoi effetti sull’agricoltura e gli ecosistemi

Oltre agli eventi estremi, il cambiamento climatico sta incidendo anche sulla temperatura media dell’aria, che si riflette direttamente sull’ecosistema locale. La climatologa ha notato che, negli Appennini, si osserva una riduzione della pioggia media annua, ma con un conseguente aumento dell’intensità degli episodi estremi. Questo fenomeno minaccia in modo particolare la produttività agricola, che in Umbria rappresenta una risorsa economica fondamentale.

Un indicatore locale degli effetti del cambiamento climatico è il lago Trasimeno, il quale risente molto dei cambiamenti nel bilancio tra precipitazione ed evaporazione. Questo lago, che ha una grande importanza ecologica per la regione, può essere considerato un termometro delle modifiche climatiche che stanno alterando l’ambiente umbro.

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