Niente treni veloci per l’Umbria, Ascani: “Un diritto calpestato”

La vicepresidente della Camera critica le scelte infrastrutturali che penalizzano la regione, con l’Umbria esclusa dalle principali arterie ferroviarie del Paese

La vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ha sollevato un grave allarme sulla mobilità in Umbria, denunciando un sistematico calpestamento del diritto alla mobilità per i cittadini umbri. Durante una seduta a Monteciotrio, la deputata del Partito Democratico ha presentato un’interpellanza parlamentare in cui ha criticato duramente le scelte infrastrutturali adottate, in particolare quelle legate ai lavori finanziati dal Pnrr.

Secondo Ascani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che avrebbe dovuto potenziare il trasporto pubblico, sta invece portando a scelte che penalizzano gravemente la regione, escludendo l’Umbria dalle principali arterie ferroviarie del Paese. In particolare, la deputata ha evidenziato che al termine dei lavori, molti treni regionali, veloci e persino alcuni Intercity saranno dirottati sulla linea convenzionale, riducendo di fatto la velocità e l’efficienza del servizio.

Effetti devastanti per i pendolari

Ascani ha sottolineato che queste decisioni avranno effetti devastanti per pendolari, studenti, lavoratori e per chi si sposta verso Roma per motivi di salute. La deputata ha evidenziato come questi disservizi vanno a danneggiare gli investimenti fatti dalla regione, ricordando che sono stati spesi 175 milioni di euro per l’acquisto di 12 nuovi convogli capaci di viaggiare a 200 km/h, progettati per la Direttissima. Ora, con il dirottamento dei treni, questi fondi rischiano di essere sprecati.

Proteste e mobilitazione

L’allarme di Ascani è condiviso anche a livello locale. Oltre 40 sindaci del Centro Italia sono pronti a scendere in piazza il 1° luglio per protestare contro la decisione. Inoltre, il 28 giugno è previsto un incontro congiunto degli assessori regionali di Umbria, Lazio e Toscana per denunciare pubblicamente la situazione. Ascani ha concluso affermando che il governo sembra non rendersi conto della gravità della situazione e ha chiesto una presa di posizione forte, con l’intervento diretto di Trenitalia e delle Ferrovie dello Stato per garantire una mobilità più efficiente e rispettosa delle esigenze dei cittadini umbri.

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