La Regione Umbria ha compiuto un importante passo verso la valorizzazione del proprio patrimonio artistico-culturale, annunciando per la prima volta l’adesione all’Art Bonus, un’iniziativa che consente ai cittadini, alle aziende e ai privati di sostenere la cultura con agevolazioni fiscali. Introdotto dalla Legge n. 106 del 29 luglio 2014, l’Art Bonus permette di ottenere un credito d’imposta del 65% sulle donazioni destinate alla tutela e alla promozione dei beni culturali.
Investire nel patrimonio come motore di sviluppo
Il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori, con delega alla Cultura, ha spiegato come l’iniziativa non sia solo una questione di conservazione, ma anche di sviluppo economico e sociale per la regione. “La cultura è un motore fondamentale per la crescita economica e sociale dell’Umbria”, ha affermato Bori, sottolineando che investire nel patrimonio significa anche creare opportunità di lavoro, attrarre turisti e generare benessere diffuso. L’adesione all’Art Bonus si inserisce in un progetto più ampio di valorizzazione delle risorse artistiche e culturali umbre, con l’obiettivo di renderle un motore di innovazione e sviluppo.
Un meccanismo semplice e accessibile per tutti
L’Art Bonus rappresenta un’opportunità per tutti coloro che vogliono contribuire a preservare la bellezza e la storia dell’Umbria. Bori ha evidenziato che il meccanismo è “semplice ed efficace” e consente a chiunque, cittadino o azienda, di diventare parte attiva di un progetto di recupero, restauro e valorizzazione dei beni culturali pubblici. Le donazioni potranno essere destinate a musei, biblioteche, archivi, complessi monumentali e altri istituti di cultura.
Progetti prioritari e interventi già in programma
La Regione ha già individuato alcuni interventi prioritari che beneficeranno dei fondi raccolti attraverso l’Art Bonus. Tra questi, in via sperimentale, si concentrerà sul restauro del ciclo pittorico di Gerardo Dottori nella Cappella degli Infermi dell’ex ospedale Santa Maria della Misericordia di Monteluce, e sulle opere di Salvatore Fiume conservate a Palazzo Donini. In futuro, se l’iniziativa avrà successo, verranno inclusi altri progetti di recupero e restauro su beni immobili storici e di pregio in tutta la regione.
Tra gli altri interventi previsti ci sono il restauro del Castello di Casalina a Deruta, della stazione ferroviaria ex FCU e delle chiese storiche come la chiesa di San Giovanni Battista a Foligno e il Convento San Antonio a Bettona.
Un’opportunità per il futuro dell’Umbria
Il vicepresidente Bori ha concluso sottolineando che questi interventi non solo riporteranno al loro splendore capolavori artistici e strutture storiche, ma contribuiranno a rendere l’Umbria ancora più attraente e vivibile. La Regione si impegna anche a garantire la massima trasparenza sull’utilizzo dei fondi e ad informare adeguatamente i cittadini su come possono contribuire, attraverso un incontro pubblico che sarà organizzato nei prossimi mesi.