La Regione Umbria non si ferma e rilancia con forza il progetto “Energia Umbra”, la proposta di legge per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile, con l’obiettivo di raggiungere 1.756 MWp di produzione entro il 2030, senza compromettere l’identità paesaggistica del territorio.
A dichiararlo è Thomas De Luca, assessore regionale all’Ambiente, al termine del percorso partecipativo articolato in sei tappe territoriali (Perugia, Terni, Orvieto, Foligno, Norcia e Città di Castello), conclusosi con una forte adesione da parte di sindaci, associazioni, comitati e imprese.
Partecipazione e proposte recepite
Durante gli incontri pubblici nelle sale digipass regionali, De Luca ha raccolto numerosi contributi e osservazioni, che hanno portato a modifiche concrete del testo legislativo. Tra le principali istanze recepite:
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introduzione di requisiti minimi per la qualità progettuale degli impianti;
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maggiore attenzione a vincoli paesaggistici e fasce di rispetto per i progetti di grandi dimensioni.
“Condivisione, confronto e ascolto sono stati i pilastri di questo percorso”, ha affermato De Luca, annunciando che la proposta aggiornata sarà ora inviata al CAL (Consiglio delle autonomie locali), per poi tornare in Giunta e arrivare in Consiglio regionale entro l’estate.
Sentenza del Tar e risposta politica
A complicare il quadro è arrivata la sentenza del Tar Lazio, che ha annullato parte delle linee guida ministeriali sulle Aree Idonee (DM Ambiente 21 giugno 2024), imponendone la riformulazione entro 60 giorni. Ma l’assessore umbro ha chiarito: “Non possiamo permettere una paralisi, andremo avanti adattando il testo alla sentenza”.
“Rispettiamo il giudizio del Tar – ha aggiunto – ma il nostro compito è assumere responsabilità politiche. Non possiamo attendere altri due mesi: significherebbe bloccare di nuovo le rinnovabili e favorire le fonti fossili.”
L’obiettivo: transizione e autonomia energetica per l’Umbria
“#EnergiaUmbra vuole essere la risposta concreta della Regione per garantire sostenibilità, autonomia energetica e tutela del paesaggio, anche nelle aree colpite dal sisma del 2016”, ha ribadito De Luca. Il testo rappresenta un equilibrio tra spinta alla transizione ecologica e salvaguardia del territorio, in linea con gli obiettivi climatici nazionali e comunitari.
La sfida ora passa al confronto istituzionale e all’approvazione in Assemblea legislativa, con l’auspicio di portare l’Umbria verso un futuro energeticamente indipendente e ambientalmente sostenibile.