Alla Cop2 di Baku si parla della Festa dei Ceri di Gubbio

Il patrimonio culturale al centro di nuove strategie di tutela ambientale, con la Festa dei Ceri come caso di studio internazionale

La recente Cop2 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Baku, ha posto l’accento sull’importanza di adattare il patrimonio culturale, materiale e immateriale, agli effetti dei cambiamenti climatici. Tra i risultati più significativi emerge l’inclusione del patrimonio culturale nel Fondo delle Nazioni Unite per perdite e danni, grazie alla pressione congiunta di 35 Paesi. Questa svolta segna un punto cruciale per la tutela di tradizioni e siti storici messi a rischio dalle mutazioni climatiche globali.

Il Cnr (Centro Nazionale delle Ricerche) è stato pioniere su questo tema, contribuendo attraverso progetti come “Heracles” e “GreenHeritage”, che mirano rispettivamente alla protezione del patrimonio materiale e immateriale. Gubbio e la sua celebre Festa dei ceri rappresentano un fulcro degli studi del progetto GreenHeritage, volto a sviluppare strumenti innovativi per affrontare l’impatto climatico sulle tradizioni culturali europee.

Progetti innovativi per il patrimonio culturale

Il progetto Heracles (Horizon 2020) ha analizzato il rischio di dissesto idrogeologico a Gubbio, monitorando il deterioramento delle antiche mura urbiche causato dai cambiamenti climatici. Analoghi studi sono stati condotti in Grecia, presso siti come il Palazzo di Cnosso e la fortezza veneziana di Koules. Questo approccio integrato ha permesso di mettere a punto metodologie per preservare i beni culturali storici più vulnerabili.

Con GreenHeritage (Horizon Europe), l’attenzione si è spostata sul patrimonio immateriale. In questo contesto, la Festa dei ceri di Gubbio è stata selezionata come “caso scuola” per esaminare come il clima possa influire sulle celebrazioni tradizionali. L’obiettivo è proporre soluzioni adattive per mantenere viva la tradizione, pur adeguandola alle sfide poste dal contesto climatico in evoluzione.

Collaborazione e sensibilizzazione internazionale

Recentemente, il Comune di Gubbio, rappresentato dal sindaco Vittorio Fiorucci, ha partecipato alla Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum. In questa occasione, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con il Centro universitario europeo per i beni culturali di Ravello per la valorizzazione del patrimonio immateriale. Questo evento ha permesso di approfondire il legame tra sostenibilità e salvaguardia culturale, rafforzando l’impegno comune per proteggere le tradizioni attraverso strategie innovative e sostenibili.

Un futuro per le tradizioni

I cambiamenti climatici richiedono un approccio consapevole e sistemico per garantire la sopravvivenza delle tradizioni storiche. La Festa dei ceri di Gubbio, con la sua carica simbolica, è un esempio emblematico di come sia possibile integrare tutela culturale e adattamento ambientale. Grazie agli studi del Cnr e alla cooperazione internazionale, si aprono nuove prospettive per proteggere non solo i monumenti, ma anche le radici identitarie delle comunità.

 

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