La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha affrontato una delle principali criticità del sistema sanitario regionale, aggravata dalla pandemia di Covid-19, ovvero la mobilità dei pazienti tra i distretti sanitari. Durante un incontro a Palazzo Donini, con la partecipazione dei vertici della Sanità regionale e delle Aziende sanitarie, è stata ribadita l’importanza di affrontare questa problematica per migliorare l’accesso ai servizi sanitari.
La criticità riguarda principalmente la richiesta di mobilità dei pazienti dal proprio distretto di appartenenza a un altro, dove viene offerta la prestazione sanitaria necessaria. Questo fenomeno, già presente prima della pandemia, si è acuito con l’emergenza sanitaria, portando a una revisione delle modalità di gestione.
La Regione Umbria ha adottato il principio di prossimità per i pazienti più fragili e per gli under 65, garantendo l’erogazione delle prestazioni nel proprio distretto di residenza, a meno che non venga concordato diversamente con il paziente. Tuttavia, questa scelta può avere un impatto sulle tempistiche delle liste di attesa. Per le altre categorie di pazienti, la mobilità tra distretti ha registrato solo un lieve aumento del 2% rispetto al periodo pre-Covid, segno che i piani di smaltimento delle liste d’attesa degli ultimi due anni hanno dato risultati positivi.
Dall’analisi dei dati emerge un calo significativo dei pazienti di Narni-Amelia (-35%) che si recano a Orvieto per ricevere prestazioni sanitarie, e dei pazienti di Orvieto (-59%) che si dirigono verso il Trasimeno. Tuttavia, si osserva un aumento dell’interscambio tra Terni e Spoleto, dimostrando una maggiore capacità del sistema sanitario regionale di connettersi efficacemente in base alle tipologie di prestazioni e specializzazioni richieste.
Una criticità maggiore è stata individuata nella Valnerina, dove si registra una diminuzione degli utenti che usufruiscono delle prestazioni nel proprio distretto di residenza. A questo proposito, la presidente Tesei ha dato mandato di intervenire per migliorare la situazione.
Riguardo alle liste d’attesa, i dati generali mostrano una stabilità con circa 44.000 prestazioni ancora in attesa, ma solo 3.300 di queste sono richieste prima del 6 maggio 2024, segno di un’accelerazione nello smaltimento delle richieste. Inoltre, si registra un “continuo miglioramento” nel rispetto dei tempi prescritti dai medici e nella riduzione dei tempi di attesa per le urgenze e le prestazioni differite.