L’Umbria è una delle 13 regioni italiane che, nel 2022, ha ottenuto una valutazione positiva nella capacità di garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza (LEA). Questo risultato emerge dall’analisi dei dati del Nuovo Sistema di Garanzia, presentato al Ministero della Salute, che misura la qualità e l’appropriatezza delle cure fornite attraverso 88 indicatori.
Gli indicatori, che vanno dalle vaccinazioni alle cure ospedaliere, sono valutati con un punteggio da 0 a 100, dove 60 rappresenta la soglia di sufficienza. Nel 2022, l’Umbria ha ottenuto risultati elevati in tutte e tre le principali aree di assistenza: prevenzione collettiva e sanità pubblica, area distrettuale e area ospedaliera.
Nell’area della prevenzione collettiva e sanità pubblica, l’Umbria ha raggiunto un punteggio di 79,6, leggermente inferiore rispetto al 2021, quando aveva ottenuto un punteggio di 92. Nonostante il calo, il punteggio rimane ben al di sopra della soglia di sufficienza. Tuttavia, l’analisi evidenzia un peggioramento in tutti gli indicatori “Core” di questa area rispetto al 2021, soprattutto per quanto riguarda le coperture vaccinali.
L’area distrettuale ha visto un miglioramento, con un punteggio di 83,9 rispetto ai 73,6 del 2021. Anche se alcuni indicatori, come quello relativo al numero di deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative, mostrano ancora margini di miglioramento (58,6 nel 2022 rispetto a 49,2 nel 2021), altri hanno raggiunto punteggi eccellenti. Ad esempio, l’indicatore relativo all’assistenza domiciliare ha ottenuto il massimo valore di 100 nel 2022, rispetto ai 57,1 del 2021.
Nell’area ospedaliera, l’Umbria ha raggiunto un punteggio di 84,4, mantenendosi su livelli elevati di qualità. Tuttavia, vi sono alcune criticità da risolvere. In particolare, l’indicatore relativo alla percentuale di pazienti anziani (65+) con diagnosi di frattura di femore operati entro due giorni ha segnato un peggioramento, con un punteggio di 35,5 nel 2022 rispetto a 47,7 nel 2021.