Giornata mondiale contro il tabagismo: il fumo, una criticità persistente in Umbria

In Umbria, il fumo rappresenta ancora una sfida significativa

In Umbria, il fumo continua a rappresentare una criticità, con tassi di consumo stabili o superiori alla media nazionale. Mentre in Italia la percentuale di fumatori sta lentamente diminuendo, nel Cuore Verde d’Italia i dati non mostrano segnali di miglioramento. Particolarmente preoccupante è la quota di fumatrici tra le mamme che ancora allattano.

Tra gli adolescenti umbri, il 7% dei quindicenni e il 15% dei diciassettenni fuma quotidianamente, e una percentuale tra il 3% e il 4% utilizza la sigaretta elettronica. La popolazione adulta presenta percentuali di fumatori significativamente superiori alla media nazionale: più di un quarto dei cittadini tra i 18 e i 69 anni (29%) è fumatore, contro una media nazionale del 24%. Tra gli over 64, oltre uno su dieci (12%) fuma, con la percentuale che sale al 17% nella fascia d’età tra i 65 e i 74 anni.

Il consumo medio giornaliero di sigarette in Umbria è di circa 12 sigarette, ma un quarto dei fumatori consuma più di un pacchetto al giorno. Negli anni, è migliorato il rispetto del divieto di fumo nei luoghi di lavoro e nelle case, ma resta bassa l’attenzione degli operatori sanitari: solo un fumatore su due ha ricevuto il consiglio di smettere di fumare da un medico o da un operatore sanitario.

L’Usl Umbria 1 ha illustrato le azioni intraprese per prevenire e contrastare l’abitudine al fumo, in linea con il Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025. Tra le iniziative, l’Usl adotta un approccio “life course” che comprende interventi di promozione della salute fin dalle scuole, attraverso progetti come Unplugged e Yaps, rivolti ai ragazzi delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Per il contesto lavorativo, sono state implementate buone pratiche per il contrasto al fumo di tabacco, incluse nel percorso obbligatorio per le aziende che partecipano al programma “Luoghi di lavoro che promuovono salute”. Gli anziani sono sensibilizzati attraverso campagne di disassuefazione nell’ambito del programma “Comunità Attive”. Inoltre, i Centri Antifumo distrettuali offrono informazioni, consulenze e orientamento sul problema del tabagismo.

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