La coalizione “Un Patto Avanti” ha presentato un manifesto dettagliato che illustra dieci criticità e dieci proposte per rivoluzionare la sanità pubblica in Umbria. Durante un incontro al Barton Park, alla presenza di esponenti di Azione e altri partiti, sono state discusse le problematiche attuali e le soluzioni proposte per migliorare il sistema sanitario regionale.
All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, il segretario regionale PD Tommaso Bori, coordinatore regionale del Movimento a cinque Stelle Thomas De Luca, il Segreteria Provinciale di Azione Francesco Sorci, il segretario regionale del PSI Federico Novelli, il segretario comunale Avs Lorenzo a Falistocco, Andrea Sisti e Filippo Stirati dei Civici Umbri. Ospiti nazionali: Marina Sereni (PD), Andrea Quartini (M5S), Alessio D’Amato (Azione), Elisabetta Piccolotti (Avs) e Adiberto Favilli (PSI). Le conclusione sono state tenute dal Senatore Michele Fina (PD)
Il manifesto evidenzia come un paziente su dieci rinunci alle cure per motivi economici e come le lunghe liste d’attesa e la mancanza di accesso a prestazioni sanitarie adeguate mettano in luce un sistema sotto stress. Inoltre, il documento denuncia la situazione di burnout del personale sanitario e la riduzione dei servizi a causa di politiche di austerità.
Tra le proposte avanzate, il manifesto sottolinea la necessità di investire maggiormente nella prevenzione, con l’introduzione di screening oncologici gratuiti e programmi per stili di vita sani. Viene richiesto che almeno il 7,5% del PIL sia destinato al Fondo Sanitario Nazionale per garantire un funzionamento efficace del sistema. L’obiettivo è anche quello di abolire il tetto per la spesa del personale sanitario e azzerare le liste d’attesa, oltre a integrare meglio le aziende ospedaliere con le aziende sanitarie territoriali.
Il manifesto propone anche la riattivazione della Rete Oncologica Regionale e il potenziamento del Registro Tumori per combattere più efficacemente il cancro. Inoltre, è essenziale garantire condizioni di lavoro adeguate e sicure al personale sanitario, promuovendo una medicina di prossimità attraverso Case e Ospedali di Comunità e servizi domiciliari.
La questione della salute mentale viene elevata a priorità sanitaria e sociale, con l’investimento nei servizi di cura e nella formazione del personale dedicato. Il documento chiama anche a una fermata sulla privatizzazione del settore sanitario, suggerendo regole più stringenti per gli operatori privati.