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Raccolta differenziata, Cecchetti (Uiltrasporti): “Gestione da rivedere e rincari eccessivi”

In una nota, il sindacalista sottolinea i nodi del sistema: "Orari di lavoro troppo lunghi, ircolo vizioso che aumenta i costi senza reali benefici per i lavoratori o per i cittadini"

Stefano Cecchetti di Ultrasporti Umbria esprime preoccupazione per gli aumenti significativi della tassa sui rifiuti annunciati da Auri, evidenziando le complessità del sistema di raccolta differenziata spinta e i suoi effetti sul settore. Cecchetti ha messo in luce i problemi economici, ambientali e di salute legati a questa pratica.

“La raccolta differenziata dei rifiuti resta la strategia vincente, accompagnata da una politica industriale di implementazione di impianti dedicati di ultima generazione, affinché si verifichi l’economia circolare, importantissima per il riutilizzo delle materie rielaborabili e riciclabili ai fini del risparmio economico ma soprattutto posto a salvaguardia dell’ambiente,” ha affermato Cecchetti.

Tuttavia, ha sottolineato che la sostenibilità di tali sistemi può essere compromessa quando diventano troppo onerosi. Cecchetti ha delineato tre principali problemi derivanti dalla raccolta differenziata spinta: economici, ambientali e sanitari. Ha spiegato che, a differenza della raccolta tradizionale, la versione spinta richiede più personale e mezzi, risultando in costi maggiori e un impatto ambientale più elevato.

Dal punto di vista della salute, Cecchetti ha evidenziato i rischi per gli operatori coinvolti: “la necessaria manualità utile al carico dei rifiuti nel mezzo e il ripetersi sali/scendi da parte degli operatori dallo stesso (dalle 250 alle 400 volte al giorno x 340 gg./anno) è, oramai, provato scientificamente che, in poco tempo, a causa dell’alto attrito musco/scheletrico generi malattie professionali, infortuni ed inidoneità parziale a volte totale, per gli stessi operatori.”

Ulteriormente, ha criticato la gestione economica del settore, indicando come la pressione per contenere i costi si rifletta negativamente sui dipendenti, spingendoli oltre i limiti di lavoro consentiti, un circolo vizioso che aumenta i costi senza reali benefici per i lavoratori o per i cittadini. Questi ultimi, ha aggiunto, soffrono anche a causa della frequenza insufficiente della raccolta, specialmente nei mesi estivi.

Cecchetti ha chiuso il suo intervento sollecitando una riflessione più profonda da parte delle amministrazioni locali e dei gestori del servizio sulla sostenibilità di tali pratiche in un periodo di crisi economica grave, sottolineando che le promesse iniziali di una raccolta differenziata spinta che avrebbe contenuto o addirittura ridotto le tariffe sui rifiuti non si sono verificate. “Si veda l’ultimo ritocco AURI tra il 5 e il 9% di incremento,” ha rimarcato, evidenziando la necessità di un cambiamento prima che sia troppo tardi.

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