Inaspettati furti di coprimozzi, o più specificamente dei loghi automobilistici posti al centro delle ruote, hanno colpito numerosi automobilisti nelle aree di parcheggio circostanti l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Questa serie di furti non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di piccoli crimini che frequentemente turbano la tranquillità di chi visita o lavora presso la struttura ospedaliera. Ne riferisce Il Messaggero
Un utente ha condiviso la propria esperienza, raccontando di aver trovato la propria auto priva dei loghi delle borchie al termine di una visita medica. La scoperta ha portato a un’osservazione più ampia, rivelando che il fenomeno non era limitato al solo suo veicolo ma interessava diverse altre auto nel parcheggio. “Mi sono accorto che anche altre vetture erano state private dei loro loghi,” ha detto l’utente, suggerendo che l’azione fosse stata mirata e metodica.
Anche sui social network si è parlato di casi simili, con una donna che ha segnalato lo stesso tipo di furto avvenuto nel parcheggio “Gambuli” dell’ospedale. “Dopo aver fatto ritorno al parcheggio, ho notato che i loghi erano spariti anche dalle borchie della mia auto e di almeno altre due o tre vicine,” ha raccontato la donna tramite un post.
Questi episodi di furto, sebbene possano sembrare di minore entità, riflettono una potenziale sottocultura di collezionismo o un mercato nero per questi oggetti, che evidentemente possiedono un valore non trascurabile. La frequenza di questi episodi suggerisce una premeditazione e una conoscenza specifica del valore di tali oggetti.
L’ospedale Santa Maria della Misericordia, con migliaia di persone che quotidianamente vi transitano, si trova così ad affrontare non solo il fenomeno dei furti dei coprimozzi, ma anche altri tipi di reati come il vandalismo ai veicoli e il furto di parti auto, come i tubi di scappamento, che in passato hanno visto un picco di attività criminale.