In occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro la violenza verso gli operatori sanitari e sociosanitari, che si celebra il 12 marzo, si è tenuto a Perugia, nella sala Peccati-Crispolti di Palazzo Broletto, un incontro formativo e di confronto. L’evento ha coinvolto la Regione Umbria, aziende sanitarie e ospedaliere, la Consulta delle professioni sanitarie e oltre 130 partecipanti, con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e la sensibilizzazione su un fenomeno in crescita.
Un impegno condiviso per la sicurezza
La Regione Umbria ha ribadito la volontà di contrastare la violenza nei luoghi di lavoro, promuovendo percorsi congiunti tra istituzioni, ordini professionali e cittadini. “Dobbiamo lavorare insieme per contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari e sociosanitari”, ha dichiarato in un videomessaggio la Presidente della Regione, Stefania Proietti, sottolineando come il tema sia centrale per la tutela di chi opera nella sanità.
I dati raccolti dal Centro regionale per la gestione del rischio sanitario indicano una crescita delle segnalazioni nel 2024: 207 episodi registrati (+37% rispetto al 2023), con 262 operatori coinvolti (+46%). La Consulta delle professioni sanitarie e il risk management contribuiranno all’integrazione di proposte specifiche nel nuovo piano sociosanitario regionale, per garantire un comportamento uniforme su tutto il territorio.
I dati sulle aggressioni
L’analisi statistica mostra come il fenomeno riguardi prevalentemente donne (69%) rispetto agli uomini (31%), con la fascia d’età 30-39 anni maggiormente colpita (86 casi). Le categorie professionali più esposte sono gli infermieri (58%), seguiti dai medici (25%) e dagli operatori sociosanitari (9%).
Gli episodi di violenza si verificano principalmente:
- In ambito ospedaliero (60%), con reparti di degenza (42%) e pronto soccorso (31%) tra le aree più colpite.
- In ambito territoriale (40%), con maggiore incidenza negli istituti penitenziari (41%) e negli ambulatori (28%).
Le aggressioni avvengono perlopiù al mattino (52%) e nei giorni feriali (88%), con una predominanza di atti verbali (76%), seguiti da quelli fisici (18%). Gli autori sono in maggioranza utenti (64%) e caregiver (33%).
Strategie di prevenzione e interventi
L’incontro, coordinato dalla Direttrice regionale salute e welfare, Daniela Donetti, ha visto la partecipazione del Vicepresidente della Regione, Tommaso Bori, che ha evidenziato l’importanza di un lavoro congiunto tra istituzioni e professionisti per affrontare il problema con un approccio strutturato e continuativo.
Esperti del settore, tra cui Giancarlo Marcheggiani (Centro regionale per la gestione del rischio sanitario), Enrica Ricci e Davina Boco (dirigenti della Regione Umbria), hanno illustrato le attuali misure di prevenzione e le azioni future per garantire maggiore sicurezza nei luoghi di cura.
Una tavola rotonda ha coinvolto i rappresentanti della Consulta regionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie, tra cui Nicola Volpi, Brigitta Favi, Danilo Serva, Tiziano Scarponi, Francesca Fiandra, Daniela Gaburri, Carlo Garofalo, Federico Pompei, Filiberto Orlacchio e Daniela Saveri.
A concludere la giornata, la testimonianza dell’infermiere Giovanni Siesto e gli interventi di Giuseppe De Filippis, Direttore generale dell’ospedale di Perugia, e Piero Carsili, Direttore generale della Usl Umbria 2, a nome delle aziende sanitarie pubbliche.