Desertificazione bancaria in Umbria: chiuse il 4,3% delle filiali nel 2024

Sempre più comuni senza sportelli: 50mila residenti e 3.200 imprese senza banche

La desertificazione bancaria in Umbria prosegue a ritmi allarmanti. Nel 2024, la rete degli istituti di credito ha subito un ulteriore taglio del 4,3%, il peggior dato regionale in Italia dopo la Valle d’Aosta (-7,5%).

Secondo l’Osservatorio di First-Cisl, il numero di residenti senza accesso a uno sportello bancario è salito a 50mila, con un aumento di 5mila persone nell’ultimo anno (+10%). Anche le imprese sono sempre più penalizzate: 3.200 aziende si trovano ora prive di una filiale nel proprio comune, con un incremento di 310 unità (+10%).

Oltre un terzo dei comuni umbri senza banche

Negli ultimi tre mesi del 2024, altri tre comuni hanno perso l’ultima filiale, portando a 32 il totale di quelli completamente scoperti su 92 comuni umbri.

Dal 2015, le principali chiusure di sportelli hanno riguardato:

  • Intesa Sanpaolo: 8 filiali chiuse
  • Cassa di Risparmio di Orvieto: 5 filiali
  • Banco Desio e della Brianza: 4 filiali
  • Monte dei Paschi di Siena: 2 filiali
  • BPER, Unicredit, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio: 1 filiale ciascuna

Ma il fenomeno potrebbe aggravarsi rapidamente: altri 24 comuni hanno un solo sportello, con il rischio che oltre metà dell’Umbria (56 comuni) rimanga senza banche nei prossimi anni.

Quali territori sono più a rischio?

L’Osservatorio di First-Cisl stima che, nei prossimi due anni, la desertificazione bancaria potrebbe colpire altri 59mila residenti e 4.200 imprese. I comuni più esposti hanno un solo sportello bancario, gestito prevalentemente da:

  • Cassa di Risparmio di Orvieto (8 comuni)
  • Intesa Sanpaolo (5 comuni)
  • Unicredit (4 comuni)
  • Bcc Centro Toscana-Umbria e Bcc Spello-del Velino (2 comuni ciascuno)
  • BPM, Banco d’Anghiari e Stia, Banco Desio e della Brianza (1 comune ciascuno)
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