Nella tarda mattinata di sabato 11 gennaio, Assisi ha accolto un evento storico: la solenne inaugurazione dell’VIII Centenario del Cantico delle Creature (1225-2025). Una celebrazione che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, pellegrini e religiosi, svoltasi nei suggestivi luoghi simbolo della città, dal santuario di San Damiano al santuario della Spogliazione, concludendosi presso la tomba di San Francesco nella Basilica a lui dedicata.
L’evento ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti delle principali realtà della Famiglia francescana – Ofm, OfmConv, OfmCap, Tor, Ifc-Tor e Ofs – oltre alla presenza del vescovo Domenico Sorrentino, guida delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, e delle autorità civili locali che hanno sostenuto l’iniziativa.
Un messaggio di semplicità e fede profonda
Fra Mauro Botti, guardiano del santuario di San Damiano, ha accolto i partecipanti con uno stile francescano, semplice e fraterno. Durante la prima parte della celebrazione, le autorità religiose e civili si sono unite in un momento di condivisione e riflessione.
Fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori, ha sottolineato la portata universale del messaggio francescano: “Il Cantico delle Creature continua a ispirare uomini e donne di ogni fede e cultura, come poesia, preghiera e lode a Dio attraverso la bellezza del creato“.
La forza del Cantico tra fede e natura
L’avvio ufficiale del centenario è stato affidato a fra Francesco Piloni, ministro provinciale di Umbria e Sardegna, che ha evidenziato come, nonostante la cecità che segnava gli ultimi anni di vita di San Francesco, il Cantico rappresenti una visione di profonda fede: “La bellezza del creato è un riflesso della perfezione divina”.
I momenti di riflessione sono stati arricchiti dalla proclamazione del Cantico, accompagnata da musica dal vivo e letture delle fonti francescane, che hanno posto l’accento sulla connessione tra uomo e natura.
Fra Massimo Fusarelli ha evidenziato la centralità del sole nel Cantico, descrivendolo come “segno della presenza divina, che invita a guardare il creato con occhi di fede“. Tibor Kauser, ministro generale dell’Ofs, ha invece posto l’attenzione sull’acqua, richiamando il suo ruolo primordiale nella Genesi e la sua preziosità come dono divino.
Un messaggio di riconciliazione e speranza
Nel santuario della Spogliazione, fra Simone Calvarese ha presieduto la seconda parte della celebrazione, focalizzandosi sui temi del perdono e della morte. Fra Amando Trujillo Cano ha ricordato come il Cantico parli non solo della bellezza della natura, ma anche delle sfide umane, invitando a una “ecologia integrale” che unisca la cura della terra al rispetto per i poveri.
Il vescovo Sorrentino ha concluso l’evento richiamando l’importanza della pace: “Il Cantico è un inno che apre il cuore e invita alla riconciliazione, un messaggio che deve risuonare ogni giorno nella nostra vita”.
Un simbolo di fede senza tempo
La cerimonia si è conclusa presso la tomba di San Francesco, dove i partecipanti hanno reso omaggio alle spoglie del Santo. Per l’occasione, nella chiesa Inferiore della Basilica è stata esposta la copia più antica del Cantico, conservata nel prezioso Codice 338 della Biblioteca del Sacro Convento.
L’VIII Centenario del Cantico delle Creature rappresenta non solo un momento di celebrazione spirituale, ma anche un invito universale a riscoprire i valori della pace, della fratellanza e del rispetto per il creato.