Si preannuncia battaglia per la costruzione della stazione MedioEtruria Alta Velocità, uno dei cavalli di battaglia della Lega attaverso il Ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini.
Dopo l’annuncio del Mit che la stazione scelta sarà Creti nel comune di Cortona (Arezzo), in occasione di una visita al cantiere della variante alla Sr 71 nel Cortonese, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha riaffermato la contrarietà della Regione Toscana alla localizzazione scelta.
Secondo Giani, Rigutino offre vantaggi strategici, tra cui una migliore accessibilità e la possibilità di “scambio ferro-ferro” grazie alla vicinanza tra la linea lenta e quella direttissima. “È il sito ideale, meglio servito dai collegamenti,” ha sottolineato il presidente, spiegando che questa opzione garantisce una maggiore efficienza nei trasporti.
Al contrario, secondo Giani Creti presenta notevoli criticità, lo ha definito Creti un “territorio fragile” dal punto di vista morfologico, sottolineando che costruire una grande infrastruttura in quell’area potrebbe avere conseguenze rischiose. “La morfologia del terreno non permette la costruzione di un’opera di queste dimensioni senza impatti significativi,” ha spiegato.
Dal punto di vista politico, il presidente toscano ha lanciato un appello a Salvini, chiedendo che il confronto avvenga nel segno del “buon governo” e non sia influenzato da logiche elettorali. “Non possiamo permettere che decisioni così importanti siano prese per motivi di campagna elettorale,” ha dichiarato, riferendosi alle imminenti elezioni regionali in Umbria, dove Donatella Tesei, presidente uscente e esponente della Lega, è tra i favorevoli alla stazione a Creti. “Creti è una soluzione che piace agli umbri, ma dobbiamo considerare l’interesse generale.”
Nel frattempo, il dibattito sulla stazione di Medioetruria continua a tenere banco. Nel territorio aretino, il comitato Sava (Stazione Alta Velocità ad Arezzo) continua a spingere per la scelta di Rigutino. Il comitato ha rilanciato una campagna di raccolta firme, puntando a raggiungere quota 10 mila per opporsi a Creti e sostenere con più forza l’opzione di Rigutino. Questa mobilitazione si inserisce nel contesto del dibattito in corso al tavolo tecnico ministeriale, che ha già espresso una prima preferenza per Creti, ma che potrebbe rivedere le proprie posizioni alla luce delle pressioni locali e regionali.