Riccardo Laureti, segretario regionale Fns Cisl Umbria parla al Corriere dell’Umbria della situazione delle carceri umbri e per definirla utilizza il termine “esplosiva”. Il sovraffollamento dei detenuti e la carenza di personale rappresentano problemi sempre più pressanti, aggravati da un sistema di straordinari non pagati e da una cronica mancanza di psicologi e psichiatri.
“Nella casa circondariale di Perugia, su un organico previsto di 234 unità, abbiamo una forza operativa di 189 persone”, ha dichiarato Laureti, sottolineando una “grave carenza di ispettori sovrintendenti di circa il 50 per cento”. La situazione è altrettanto critica negli altri istituti: a Spoleto, su 273 unità previste, ne operano solo 237; a Terni, a fronte di un organico di 243, sono presenti solo 185 unità, con una mancanza di 50 agenti e 10 ispettori. Orvieto, pur essendo una struttura più piccola, soffre comunque di una carenza di 10 unità.
Il quadro è ulteriormente complicato dall’età media elevata del personale. Laureti ha infatti rilevato che “a Terni sono previsti 10 pensionamenti entro il 2024 e altri venti entro il 2025, mentre a Spoleto saranno 25 i pensionamenti entro il 2024 e altri 20 entro il 2025”. Questo, in un contesto già segnato da gravi problemi di sovraffollamento, rende la situazione ancora più difficile.
Per quanto riguarda la popolazione carceraria, i numeri sono allarmanti: “A Perugia sono presenti 462 detenuti, rispetto a una capienza effettiva di 363”, ha specificato Laureti. La situazione non è migliore nelle altre strutture: Spoleto ospita 460 detenuti per una capacità di 458, mentre “a Terni i detenuti presenti sono 560, rispetto a una capienza effettiva di 422 unità”. Anche Orvieto soffre di sovraffollamento, con 116 detenuti a fronte di una capacità di 98.
Un altro problema critico è la carenza di supporto psicologico per i detenuti con problemi psichici, aggravata dalla mancanza di una REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) in Umbria, “un miraggio nonostante la sua presenza sia obbligatoria in ogni regione”, ha osservato Laureti.
Laureti ha inoltre evidenziato il problema degli straordinari non pagati, spiegando che gli stanziamenti attuali coprono solo i primi tre mesi dell’anno. “Ci sono agenti che hanno accumulato oltre 120 ore di straordinari non pagati”, ha denunciato il segretario, lamentando la mancanza di risposte da parte del ministero e del provveditore.
Le difficoltà, già significative, si sono intensificate durante la pandemia a causa del blocco dei concorsi. Sebbene a luglio siano iniziati i corsi di formazione per 1700 nuovi agenti e nel 2025 ne siano previsti altri per ulteriori 2500, la distribuzione delle nuove forze sarà oggetto di negoziazioni a livello nazionale. “Lotteremo come leoni per coprire almeno gli organici mancanti e sollecitare una maggiore celerità nei trasferimenti dei detenuti pericolosi”, ha dichiarato Laureti, auspicando un dialogo costruttivo con il nuovo provveditore Umbria-Toscana, Gloria Manzelli, e chiedendo la creazione di un nuovo PRAP (Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria) che includa anche Abruzzo e Molise, staccando la Toscana.