Il consiglio comunale di Perugia ha aperto i lavori con un minuto di silenzio, un gesto significativo in onore di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato pochi giorni fa. Questo momento è stato proposto da Sarah Bistocchi, capogruppo del Partito Democratico, evidenziando l’importanza di un impegno collettivo contro questa terribile realtà.
Nel suo intervento, Bistocchi ha sottolineato l’urgenza di una nuova legislazione che promuova l’educazione affettiva nelle scuole. L’obiettivo è quello di prevenire la violenza di genere fin dalle giovani generazioni, creando una cultura più equa e rispettosa.
La tragica cifra di 105 femminicidi dall’inizio dell’anno è stata enfatizzata come un campanello d’allarme per le istituzioni e la società. Questo dato sottolinea la necessità di azioni concrete e immediate per affrontare questo fenomeno. Verso la fine della seduta, il presidente Arcudi ha letto un documento al quale Perugia ha aderito insieme ad altri principali consigli comunali italiani. Questo documento rappresenta un impegno concreto per combattere il femminicidio, sottolineando l’importanza di una strategia coordinata a livello nazionale.
“Forte sarà il nostro impegno – si legge nel comunicato del Comune – perché ogni comunità diventi un luogo sicuro e solidale per le donne, dove possano vivere libere dalla paura e dove ognuna, indistintamente, possa godere della sua vita in tutta sicurezza e dignità. A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un altro atroce femminicidio si è appena consumato nei confronti di una giovane studentessa. Questo richiamo doloroso alla realtà è un segno che non possiamo e non dobbiamo ignorare. La violenza di genere è una piaga che attraversa le barriere di età, classe sociale e cultura, colpendo indistintamente le nostre madri, figlie, sorelle e amiche. È un problema che riguarda tutti noi, come individui e come società e davanti al quale non si può più tacere. Dobbiamo lavorare insieme per creare una comunità che promuova il rispetto reciproco, l’uguaglianza e la solidarietà. La violenza sulle donne è un problema culturale e sociale e purtroppo lo squilibrio di potere nei rapporti tra i sessi è ancora forte. È in atto un cambiamento, è vero, ma non è rapido. Non c’è stata ancora una vera svolta perché gli input che arrivano dalla società in cui viviamo sono discordanti. In questo momento di dolore, ci uniamo nel cordoglio alla famiglia di Giulia e alle famiglie di tutte le donne vittime di femminicidio. Che la loro memoria sia onorata da azioni concrete atte ad estirpare la violenza di genere dalla nostra società. Non è più il tempo delle parole, è il tempo di agire”.