Perugia torna al centro del dibattito politico dopo una serie di aggressioni avvenute in diverse zone della città. Via Settevalli, via Pievaiola e via del Macello sono state teatro, a poche ore di distanza l’una dall’altra, di violenze che hanno alimentato un crescente senso di insicurezza tra i cittadini.
Il primo episodio è avvenuto a Prepo, dove una donna è stata aggredita in pieno giorno, lungo via Settevalli. Poco dopo, in via Pievaiola, un uomo di nazionalità tedesca ha minacciato un passante con un coltello. Infine, a Fontivegge, le forze dell’ordine sono intervenute per un ulteriore caso di violenza, lasciando visibili sull’asfalto tracce di sangue in via del Macello, poche ore dopo un’aggressione che aveva coinvolto un cittadino nigeriano.
Secondo il commissario della Lega Perugia, Lorenzo Mattioni, non si tratta di episodi isolati, ma di un “percorso crescente di degrado” che sta minando la tranquillità urbana: “Perugia sta vivendo giorni segnati da un’escalation di violenza che non può più essere sottovalutata”, ha dichiarato in una nota.
“Il problema oggi è sotto gli occhi di tutti”, ha sottolineato Mattioni, accusando l’attuale amministrazione di “trasmettere messaggi sbagliati” e di aver contribuito ad alimentare “un clima di lassismo”. La Lega, ha ribadito, non ha mai ignorato la questione sicurezza, anzi: “Lo abbiamo denunciato con forza”.
Sebbene il Governo abbia preso provvedimenti, come l’aumento della presenza delle forze dell’ordine e l’istituzione di zone rosse nelle aree più critiche, Mattioni denuncia l’inefficacia delle misure locali, sostenendo che “da quando si è insediata l’attuale amministrazione comunale, Perugia continua a registrare episodi di violenza e degrado”.
Un altro elemento critico, secondo la Lega, riguarda la discrepanza tra i dati ministeriali e la realtà percepita: “Se i dati segnalano un calo dei reati, è anche perché molti episodi non vengono denunciati”, ha affermato il commissario, sottolineando che la sensazione di insicurezza resta altissima in tutta la città.
Mattioni invoca quindi un cambio di passo immediato, sostenendo che “non basta confidare in statistiche che non restituiscono la realtà quotidiana dei cittadini”. La richiesta è chiara: più determinazione, più serietà e comunicazioni istituzionali più ferme, senza ambiguità.
“La sicurezza è un diritto che non può essere messo in discussione”, ha concluso Mattioni, chiedendo tolleranza zero contro ogni forma di criminalità.