Due simboli di Cascia rinascono: riaperti il municipio e la chiesa di San Francesco

Nel cuore della Valnerina, la comunità festeggia il ritorno alla normalità dopo il sisma del 2016 con un doppio evento carico di significato

Due luoghi simbolici di Cascia, profondamente danneggiati dal terremoto del 2016, sono stati restituiti alla cittadinanza nello stesso giorno, segnando una tappa fondamentale nel processo di rinascita della città e dell’intero territorio. Palazzo Frenfanelli, storica sede del Comune, e la chiesa di San Francesco, cuore spirituale e culturale, sono stati ufficialmente riaperti il 4 luglio, in una giornata densa di emozione e partecipazione istituzionale.

La riapertura del municipio, oggetto di un importante intervento di recupero dal valore di 1,6 milioni di euro, ha riportato nella sede originaria tutti gli uffici comunali, fino a oggi ospitati in sedi provvisorie. A celebrare l’evento erano presenti numerose autorità, tra cui il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, l’arcivescovo di Spoleto–Norcia Renato Boccardo e la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti.

Il sindaco Mario De Carolis ha evidenziato l’importanza simbolica e operativa della riapertura: “Una giornata importantissima per Cascia, che rappresenta un traguardo significativo. Tuttavia, molto resta ancora da fare, anche se lo stato della ricostruzione è confortante”.

Poco distante dal municipio, anche la chiesa di San Francesco ha riaperto le sue porte, celebrando non solo la fine dei lavori, ma anche l’avvio di una nuova modalità di fruizione culturale e spirituale grazie alla tecnologia. In occasione della tavola rotonda “L’intelligenza artificiale racconta la Chiesa di San Francesco”, è stato infatti presentato “Sibillia AI”, progetto innovativo che utilizza l’intelligenza artificiale per narrare in modo interattivo e coinvolgente la storia del luogo sacro.

Il sistema, ideato da Sara Ferretti, dottoranda dell’Università di Perugia, in collaborazione con Agnese Beatrici e Leonardo Angelini, permette al visitatore di “dialogare” direttamente con la chiesa, ascoltando storie, opere e testimonianze legate al sito, inclusa la più antica raffigurazione di Santa Rita. Si tratta della prima esperienza italiana di questo tipo applicata a un luogo di culto.

La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha commentato: “La tecnologia non sostituisce la memoria, ma la rende viva, accessibile e condivisa. Con Sibillia AI l’Umbria dimostra che la ricostruzione è anche culturale, identitaria e partecipata”. Ha poi aggiunto: “Diamo voce a una chiesa segnata dal sisma e restituiamo dignità istituzionale a un Comune che torna a essere punto di riferimento per cittadini e amministratori. Così si costruisce il futuro: coniugando tradizione e innovazione”.

Il ministro Musumeci ha invece sottolineato il valore simbolico della doppia riapertura: “Dopo il dolore, celebriamo due case fondamentali per la comunità: quella comunale e quella spirituale. Una doppia ricostruzione che evidenzia il forte senso di appartenenza dei cittadini di Cascia”.

L’intervento su Palazzo Frenfanelli e la chiesa di San Francesco rappresenta un esempio concreto di come la ricostruzione post-sisma possa assumere forme innovative, in grado di coniugare valorizzazione del patrimonio culturale, rinascita sociale e tecnologie all’avanguardia. Cascia si propone così come modello per altre realtà colpite da eventi sismici, dimostrando che anche dalle macerie può nascere una nuova visione del territorio, più resiliente e più connessa alle esigenze contemporanee.

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