Si è conclusa la fase congressuale della Cisl Umbria, che ha sancito le riconferme nei territori di Perugia, Terni, Alto Tevere e Foligno-Spoleto, in vista del Congresso nazionale della Cisl che si terrà a Roma dal 16 al 19 luglio. Valerio Natili, Riccardo Marcelli, Antonello Paccavia e Bruno Mancinelli sono stati confermati nei rispettivi ruoli di coordinamento territoriale, insieme a Sara Claudiani, nuovamente designata coordinatrice regionale di genere.
Durante il Consiglio Generale regionale, Angelo Manzotti, al suo primo intervento dal rinnovo del mandato, ha presentato la relazione introduttiva affiancato dalla sua segreteria, composta da Giuliano Bicchieraro, Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli. Il dibattito, che ha coinvolto i rappresentanti delle varie categorie sindacali, si è concentrato su temi centrali già affrontati durante il Congresso regionale: partecipazione, innovazione, transizione ambientale e sanità.
La partecipazione rimane la parola chiave della Cisl Umbria, come sottolineato da Manzotti. Non solo come principio democratico, ma anche come strumento operativo per implementare la nuova legge sul lavoro promossa dalla raccolta firme della Cisl. La partecipazione si traduce anche nel dialogo strutturato con le istituzioni, per costruire politiche inclusive che coinvolgano tutte le forze sociali, educative e formative attive nello sviluppo del territorio.
Il tema della trasformazione del lavoro attraverso l’innovazione tecnologica è stato al centro dell’intervento del segretario. “L’Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie non devono diventare strumenti di esclusione,” ha dichiarato, “ma occasioni per formare continuamente nuovi profili professionali, anticipando le richieste di un mercato in evoluzione.” Tra le proposte più concrete, Manzotti ha rilanciato l’idea della staffetta generazionale, che prevede l’inserimento di giovani lavoratori affiancati da lavoratori over 55 con orario ridotto o part-time, in una logica di trasmissione di competenze.
Ampio spazio è stato riservato al tema della sanità e della transizione ambientale, con particolare attenzione alla riorganizzazione dei servizi e al nuovo Piano Sanitario Regionale, in linea con i principi dell’Agenda ONU 2030. Tullo Ostilio Moschini, coordinatore confederale regionale delle Politiche socio-sanitarie, ha ribadito la necessità di garantire universalità, uguaglianza e appropriatezza nei trattamenti sanitari. Il modello proposto si fonda sull’integrazione tra ospedali e territorio, superando la frammentazione dei servizi.
Per la Cisl, è essenziale costruire una rete socio-sanitaria efficiente, soprattutto in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e della crescente incidenza delle malattie cronico-degenerative. In quest’ottica, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) devono essere operative h24, garantendo sinergie tra medici di medicina generale, pediatri, specialisti, case e ospedali di comunità, e infermieri di famiglia. Una rete capillare è fondamentale per ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso, migliorare la presa in carico dei pazienti fragili e abbattere le liste d’attesa.
La conclusione del ciclo congressuale umbro ha dunque tracciato una rotta chiara verso il Congresso nazionale, puntando su coordinamento territoriale, dialogo con le istituzioni, innovazione sostenibile e sanità di prossimità, con una visione che guarda al futuro del lavoro e della società.