Fiori, biglietti e un silenzioso tributo sono stati lasciati davanti al supermercato dove Laura Papadia, 36 anni, lavorava come vicedirettrice, prima di essere tragicamente uccisa dal marito Nicola Gianluca Romita, 48 anni, attualmente in stato di fermo nel carcere di Maiano (Spoleto). Romita è accusato di omicidio volontario e le indagini sono ancora in corso, con nuovi dettagli che emergono sul dramma che ha scosso la comunità e gli affetti più stretti della vittima.
Oggi è previsto l’interrogatorio di garanzia per l’uomo, che si terrà nel carcere di Maiano. Le autorità stanno anche cercando il cellulare di Romita, che potrebbe fornire elementi cruciali per fare luce sul caso. Si ipotizza che l’uomo abbia gettato il dispositivo dal Ponte delle Torri, ma al momento il telefono non è stato trovato.
Il racconto del fratello della vittima: “Non era amore, era ossessione”
Nel frattempo, il fratello di Laura, Alex Papadia, ha parlato pubblicamente del rapporto tra la sorella e Romita, fornendo dettagli drammatici sulla dinamica familiare. Intervistato a “La Vita in Diretta”, Alex ha descritto il marito della sorella come una persona ossessionata dalla gelosia. “Questo non è amore”, ha dichiarato con voce rotta dal dolore, aggiungendo che Laura, sebbene fosse troppo altruista e disponibile, è stata isolata dal marito, allontanata dagli amici e dalla famiglia.
Il fratello ha rivelato anche che già a febbraio la sorella gli aveva confidato il suo desiderio di lasciare Romita, ma poi, nei giorni successivi, aveva deciso di restare, sperando che la situazione migliorasse: “Mi aveva detto che forse stavano riprendendola”. Alex ha raccontato anche di una recente videochiamata con Romita, in cui quest’ultimo gli aveva assicurato di voler cambiare e di desiderare un figlio con Laura. Tuttavia, questa promessa è stata tragicamente seguita dal suo gesto fatale.
Un amore che si è trasformato in un incubo
Secondo i familiari, il rapporto tra Laura e Romita era segnato da tensioni e gelosie, un amore che con il tempo si è trasformato in un’ossessione, con ripercussioni devastanti sulla vita della vittima.