La partita tra Perugia e Pineto, disputata il 23 marzo 2024 allo stadio Curi, è stata segnata da episodi di violenza che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Alcuni tifosi biancorossi, in preda all’esaltazione agonistica, hanno lanciato seggiolini e fumogeni in Curva Nord, creando un clima di tensione tale da costringere l’arbitro a sospendere temporaneamente l’incontro. A seguito di questi disordini, la Procura ha avviato un’indagine che ha portato all’identificazione di 17 persone ritenute responsabili dei disordini.
L’indagine: immagini chiave per riconoscere i colpevoli
Le indagini, coordinate dalla Digos, hanno sfruttato le riprese delle telecamere di sorveglianza e il materiale raccolto dalla Polizia Scientifica per ricostruire gli eventi e identificare i protagonisti degli scontri. Secondo quanto emerso:
- Alcuni tifosi avrebbero utilizzato aste di bandiere come armi
- Altri avrebbero lanciato seggiolini e oggetti contundenti
- Sono stati documentati pugni e azioni violente
- Un tifoso avrebbe scagliato un fumogeno ancora acceso verso la folla, mettendo in pericolo l’incolumità degli altri presenti
Per tutti gli indagati è stata formulata l’accusa di rissa. Nel capo d’imputazione si legge che i soggetti coinvolti avrebbero preso parte attiva agli scontri all’interno dello stadio.
L’accusa e il processo: si va in aula il 9 maggio
Il pubblico ministero Mario Formisano ha contestato agli ultrà anche l’aggravante di aver commesso questi atti di violenza durante una manifestazione sportiva. Questo elemento potrebbe comportare pene più severe per gli imputati.
Il processo si aprirà il 9 maggio, davanti alla giudice Elena Mastrangeli. Gli indagati saranno difesi dagli avvocati Nannarone, Tentori Montalto, Pierozzi, Liscio, Gentili, Serangeli e Federici.
Gli sviluppi della vicenda saranno fondamentali per determinare eventuali sanzioni o misure restrittive nei confronti degli imputati. Restiamo in attesa delle prossime udienze.