Le carceri umbre rischiano di “implodere”. A lanciare l’allarme è il garante regionale dei detenuti, l’avvocato Giuseppe Caforio, in relazione agli ultimi fatti avvenuti in Umbria, con una giovane ragazza che dovrebbe essere assegnata ad un Rems, con l’Umbria che ne è priva . Malgrado un clima definito di “altissima tensione”, non si sono verificati episodi violenti, ma la situazione resta gravissima, tanto da rendere necessarie “misure urgenti sia sotto il profilo logistico ma anche sanitario”.
Negli ultimi trenta giorni, secondo quanto riferito da Caforio, le carceri umbre sono state destinataria di un’ondata di trasferimenti, in prevalenza dalla Toscana, di detenuti con problemi psichiatrici. “Solo a Terni ne sono arrivati 170”, ha dichiarato. La situazione, già difficile, è peggiorata ulteriormente a causa della richiesta del provveditorato di Firenze di aumentare i posti letto per cella fino a cinque o sei, nonostante le celle siano state progettate per accogliere solo due persone.
Il garante ha poi evidenziato la grave carenza di personale medico nelle carceri umbre, definendo il sistema sanitario interno “fragile e incapace di garantire continuità assistenziale”. In un colloquio avuto con la presidente della Provincia, Stefania Proietti, si sono immaginati interventi urgenti per rafforzare l’apparato sanitario penitenziario, ma le difficoltà nel reperire personale restano un ostacolo concreto.