Energia Valnerina, nuovo parco eolico divide i comuni umbri

La proposta di Fred Olsen Renewables scatena opposizioni: preoccupazioni ambientali e accuse di mancata condivisione con i territori coinvolti

Eolico

Dopo il parco eolico di Montebibico, la società Fred Olsen Renewables Italy srl ha presentato un secondo progetto gemello denominato “Energia Valnerina”, che coinvolge i territori comunali di Spoleto, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco e Ferentillo (quest’ultimo solo per le opere di connessione).

Il nuovo impianto proposto ha una potenza complessiva di 57,6 megawatt – superiore a quella del progetto Montebibico (49,6 MW) – e include anche un sistema di accumulo energetico da 12 MW tramite 16 container modulari con batterie agli ioni di litio.

Dove sorgerà il parco eolico e cosa prevede

Il progetto prevede l’installazione di otto aerogeneratori nella zona di Monte Galenne – Monte Pianciano, ciascuno con altezza al mozzo di 125 metri e un diametro del rotore di 162 metri, per un’altezza totale di 206 metri. Le turbine saranno collegate tramite un cavidotto ai comuni di Sant’Anatolia di Narco, Scheggino e Ferentillo.

A Ferentillo, in particolare, verrebbero realizzati la stazione elettrica RTN, la stazione utente e il sistema BESS per l’accumulo dell’energia prodotta. Gli interventi includono anche la creazione di 4,2 km di nuova viabilità e hanno una durata stimata di poco più di un anno. Il valore economico dell’intero progetto è pari a 87 milioni di euro, come riportato nel documento presentato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Le critiche: “Progetti devastanti per il paesaggio”

Il primo ente a presentare osservazioni è stato il Comune di Scheggino, che pur non ospitando direttamente le turbine, è coinvolto dal passaggio del cavidotto. Il sindaco Fabio Dottori, nel documento ufficiale, ha espresso forte contrarietà al progetto, sottolineando che il territorio comunale è inserito in Rete Natura 2000, nella ZSC della Valnerina e del monte Solenne, ovvero aree protette di grande pregio ambientale e paesaggistico.

Per Dottori, l’impianto è “incompatibile con la tutela dell’ambiente e del paesaggio locale” e avrebbe un “impatto negativo sproporzionato rispetto ai benefici attesi”. Inoltre, il sindaco denuncia l’assenza di un processo di concertazione con la cittadinanza e l’amministrazione locale.

Pareri contrari anche da Spoleto e Regione Umbria

Anche Spoleto, tramite il consigliere comunale Enrico Morganti (M5S), ha reso noto il deposito di osservazioni contrarie al progetto, confermando la stessa posizione assunta per Montebibico. Osservazioni critiche sono attese anche dalla Regione Umbria e dagli altri comuni interessati.

Il tema è stato al centro di una partecipata assemblea pubblica convocata dal sindaco di Sant’Anatolia di Narco, Tullio Fibraroli, che ha riunito cittadini, amministratori e rappresentanti regionali per discutere gli effetti del progetto.

Regione al lavoro su legge per le aree idonee

Durante l’incontro, il consigliere regionale Stefano Lisci (Pd) ha definito i progetti di Fred Olsen delle “mostruosità”, spiegando che “non servono al territorio, ma lo devasterebbero soltanto“. Lisci ha ribadito che la Seconda Commissione regionale, su input dell’assessore Thomas De Luca, sta lavorando all’approvazione di una legge sulle aree idonee allo sviluppo delle rinnovabili, per coniugare autonomia energetica e tutela paesaggistica.

Siamo a favore delle energie rinnovabili, ma devono essere realizzate in aree già compromesse, senza compromettere l’identità culturale e ambientale dell’Umbria”, ha aggiunto.

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