A Perugia un bimbo ferito nella guerra a Gaza. Proietti: “Commozione enorme”

Accolto all’aeroporto di Ciampino con altri cinque minori, un bimbo di otto anni proveniente da Gaza è stato trasferito all’ospedale di Perugia per ricevere assistenza medica. “Lo cureremo con affetto e dignità”, ha dichiarato la presidente della Regione Umbria.

Alle 23:30 di ieri sera, un aereo militare C-130 dell’Aeronautica italiana è atterrato sulla pista dell’aeroporto di Ciampino con a bordo sei bambini palestinesi provenienti da Gaza, tutti in condizioni di salute gravi e bisognosi di cure urgenti. Tra loro, un bambino di otto anni è stato immediatamente trasferito all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, accompagnato dai nonni e da una zia.

Il piccolo, rimasto ferito nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza, è stato accolto nel reparto di pediatria diretto dal professor Alberto Verrotti Di Pianella, con il supporto del dottor Giuseppe Di Cara e del personale sanitario. Nonostante l’arrivo notturno, il personale ha garantito una pronta e calorosa accoglienza, attivandosi per fornire le prime cure e il necessario supporto psicologico.

“Non ci sono parole per esprimere la commozione nell’abbracciarlo a nome di tutta la comunità umbra”, ha affermato Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, che ha accolto personalmente il bambino insieme al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, all’Imam Salameh Ashour e ai rappresentanti del 118 e della protezione civile.

“Da oggi, lui e la sua famiglia sono adottati dall’Umbria”, ha aggiunto Proietti, sottolineando l’impegno costante della Regione nell’assistenza ai più vulnerabili. L’accoglienza di questo bambino si inserisce nell’ambito della missione MedEvac, un’operazione umanitaria coordinata dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con i Ministeri degli Esteri, della Difesa, dell’Interno, la Protezione Civile, l’OMS e il Meccanismo europeo di Protezione civile.

Secondo quanto riferito, sono 580 le persone finora accolte in Italia nell’ambito delle evacuazioni sanitarie da Gaza, tra cui 181 pazienti e 399 accompagnatori. Il progetto si inserisce nell’iniziativa umanitaria “Food for Gaza”, estendendo l’assistenza anche al campo medico e sanitario.

“È un dovere morale stare sempre dalla parte delle vittime innocenti di una guerra che non hanno scelto”, ha continuato la presidente Proietti. “Abbiamo strutture, medici, volontari e, soprattutto, il cuore per garantire loro il diritto alla salute e alla dignità.”

Il bambino è stato affidato a una rete composta non solo da medici e infermieri, ma anche da mediatori culturali, volontari della Misericordia, rappresentanti della Caritas Perugia, e personale della direzione regionale salute, che ha coordinato ogni fase insieme alla Prefettura di Perugia. Il responsabile delle emergenze del 118, dottor Francesco Borgognoni, ha seguito da vicino il trasferimento e l’organizzazione dell’accoglienza.

“Questi sono atti di speranza, gocce nel mare della sofferenza di una guerra folle”, ha commentato ancora Proietti. “Ma se pensiamo al valore infinito della vita salvata anche di un solo bambino, allora comprendiamo che ne vale la pena.”

Le parole pronunciate nel cuore della notte dalla presidente regionale hanno fatto eco a una mobilitazione nazionale senza precedenti, con l’Italia impegnata a garantire un futuro migliore ai piccoli pazienti e alle loro famiglie.

“L’Italia che salva, l’Italia dell’accoglienza, è l’Italia che vogliamo vedere”, ha concluso Proietti, rivolgendo un ringraziamento a tutti i ministeri coinvolti, all’Aeronautica Militare e ai tantissimi volontari che hanno reso possibile questa delicata missione di salvataggio.

Un “primo importante” sostegno sarà inoltre fornito anche dalla fondazione Chianelli, interessata dalla Prefettura di Perugia. La Regione e l’Azienda ospedaliera si occuperanno dell’assistenza medica e delle cure al bambino, mentre la Prefettura – è detto in un suo comunicato – si dedicherà, inizialmente, al sostentamento dei familiari, sia fornendo vitto ed alloggio, sia attraverso operatori e mediatori specializzati in ambito di accoglienza.

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