Negli ultimi sei mesi, lo scalo aeroportuale “San Francesco” di Perugia è stato teatro di una serie di operazioni mirate condotte dalla Guardia di finanza in collaborazione con l’Agenzia delle dogane. L’obiettivo: intercettare flussi di denaro, merci irregolari e violazioni fiscali. In sei casi distinti, tra i viaggiatori sono stati identificati un noto produttore cinematografico romano e cinque imprenditori edili tra Perugia e Arezzo, tutti gravati da debiti fiscali superiori ai 50mila euro. Durante i controlli, sono stati costretti a consegnare immediatamente il denaro in loro possesso — nel primo episodio, si trattava di 15mila euro — a parziale copertura delle somme dovute allo Stato.
Nel periodo compreso tra gennaio e giugno, militari e funzionari hanno effettuato 82 controlli che hanno portato alla scoperta di un flusso complessivo di 670mila euro in contanti transitati nello scalo. Venti i casi di somme eccedenti il limite legale di 10mila euro, spesso occultate in modi ingegnosi: doppie fodere di valigia o tasche interne degli indumenti.
I controlli si sono concentrati anche sulle rotte considerate più sensibili, come quelle per Londra e Tirana, supportati dall’impiego di un “cash dog”, un cane addestrato alla ricerca di valuta. La sua efficacia è tale da scoraggiare attività illecite legate allo spaccio di droga; negli ultimi mesi, infatti, sono stati intercettati solo carichi di sigarette di contrabbando, mentre le droghe erano assenti.
Sul fronte della sicurezza alimentare, un cittadino albanese è stato fermato con 20 chili di carne di maiale provenienti dall’estero, parte di un totale di prodotti bloccati per motivi sanitari. Non meno rilevanti i sequestri legati alla contraffazione: un viaggiatore, proveniente anch’egli da Tirana, trasportava in valigia un orologio Rolex falsificato, completo di scatola e certificato di garanzia, anch’essi contraffatti.
La crescita del traffico passeggeri nello scalo perugino ha spinto le autorità a potenziare i canali di controllo, includendo metodologie alternative a quelle tradizionali. Questi sistemi, oltre a individuare violazioni fiscali, offrono spunti investigativi anche in materia di contraffazione, contrabbando e altre attività illecite.