Alta Velocità, Manzotti (Cisl): “Umbria rischia di restare esclusa dai grandi collegamenti”

Il segretario generale del sindacato: "“Creti e Rigutino sono entrambe in Toscana,, serviva puntare sull’area dell’aeroporto”

La questione dell’Alta Velocità continua ad alimentare il dibattito pubblico in Umbria, dove le preoccupazioni legate all’isolamento infrastrutturale si intensificano. A sollevare l’allarme è la Cisl Umbria, che attraverso il suo segretario generale Angelo Manzotti ha espresso forti perplessità sulla scelta dei luoghi ipotizzati per la futura stazione dell’Alta Velocità, ossia Creti e Rigutino, entrambe località fuori dai confini regionali.

La discussione si concentra su aree che non appartengono all’Umbria, e questo non risolve il nostro storico problema di collegamento con il resto del Paese”, ha dichiarato Manzotti, sottolineando come i lavoratori pendolari siano già costretti a importanti sacrifici per raggiungere i principali poli ferroviari.

Secondo il sindacato, l’occasione offerta dal Pnrr rischia di sfumare, con gravi ripercussioni sul tessuto economico locale. “La nostra rete ferroviaria avrebbe potuto essere potenziata grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha spiegato Manzotti – ma al momento sembra che questa possibilità non sia stata adeguatamente colta”.

Una delle soluzioni proposte da più parti prevedeva la realizzazione della stazione in un’area più funzionale all’Umbria, come la zona adiacente all’aeroporto San Francesco, nei pressi di Perugia. Una proposta che, secondo la Cisl, non è stata nemmeno presa in considerazione, nonostante l’ampio consenso raccolto tra cittadini, associazioni e attori economici del territorio.

L’analisi del sindacato mette in luce anche un evidente squilibrio interno alla regione: “Terni può contare sull’accesso diretto all’Alta Velocità grazie alla vicinanza con Orte, ma la provincia di Perugia continua a rimanere isolata”, ha osservato Manzotti. Nella fase iniziale, la scelta di Creti come sito per la stazione sembrava bilanciare le esigenze di Toscana e Umbria, tanto che Rfi aveva espresso un parere favorevole e avviato una bozza di progetto di fattibilità.

Tuttavia, le recenti indiscrezioni parlano di una preferenza per Rigutino, un’area sempre in Toscana ma ancor meno funzionale per l’Umbria. “Al momento, però, Rfi non si è ancora pronunciata ufficialmente”, ha puntualizzato Manzotti, invitando a non prendere decisioni affrettate senza un confronto ampio con le istituzioni locali.

Per questo la Cisl Umbria propone l’apertura immediata di un tavolo di confronto che coinvolga Regione, parti sociali e operatori del settore. “Serve un luogo di dialogo per discutere non solo della localizzazione della stazione, ma più in generale di come strutturare la mobilità regionale in relazione ai grandi nodi ferroviari nazionali”, ha concluso il segretario, ribadendo che l’Alta Velocità può rappresentare un’opportunità decisiva per far uscire l’Umbria dall’isolamento infrastrutturale.

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