“Garantire la continuità del Polo di Mantenimento Armi Leggere di Terni significa difendere occupazione e identità”. Con queste parole, il consigliere regionale Francesco Filipponi (Pd) ha illustrato la mozione – approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Umbria – che chiede alla Giunta regionale un impegno concreto per la salvaguardia e la valorizzazione del polo industriale ternano e del sito di Baiano di Spoleto.
Il documento, firmato anche dai consiglieri Stefano Lisci e Maria Grazia Proietti, punta su una serie di azioni coordinate rivolte al Ministero della Difesa, per il potenziamento delle dotazioni organiche, in particolare tramite nuovi concorsi e assunzioni anche temporanee, oltre alla trasmissione del know-how attraverso esperienze di formazione e inserimenti qualificati per i giovani.
“Chiediamo che si torni a investire nel personale, anche amministrativo, e che venga riattivato un servizio di vigilanza interno, oggi esternalizzato”, ha ribadito Filipponi, evidenziando l’urgenza di tutelare un comparto strategico sia dal punto di vista economico che per la sicurezza nazionale.
“Serve un piano industriale aggiornato, con investimenti in infrastrutture, tecnologie e sicurezza”, aggiunge la mozione, che propone anche la riattivazione del tavolo tecnico tra Regione, Comune di Terni, Ministero della Difesa, rappresentanze dei lavoratori e vertici del Polo, con l’obiettivo di garantire una visione a lungo termine per lo stabilimento.
Il testo, inoltre, rilancia la realizzazione del Museo delle Armi e il completamento del Museo della Regia Fabbrica d’Armi di Terni, rimasti a lungo incompiuti. “Un progetto atteso da trent’anni, che andrebbe finalmente portato a termine”, ha affermato Enrico Melasecche (Lega), ricordando come “mancano ancora pavimentazione, impianti e bacheche blindate”. Il museo potrebbe inserirsi in un percorso turistico tra Terni e la cascata delle Marmore, diventando un luogo di cultura e memoria industriale, ma servono un progetto preliminare e fondi certi.
“La città ha bisogno di segnali chiari e di visione”, ha sottolineato Stefano Lisci, che ha invitato l’assessore regionale De Rebotti a confrontarsi con i sindacati e a raccogliere le criticità attuali del sito di Baiano, dove la pianta organica è carente di circa 100 unità, mentre sono previste solo 19 nuove assunzioni. Un dato che desta forte preoccupazione sul futuro del sito.
La mozione prevede infine che la Regione riferisca periodicamente sullo stato di avanzamento delle misure intraprese e sui risultati ottenuti, per garantire trasparenza e continuità nell’impegno politico a difesa di due siti industriali centrali per l’Umbria.