“La guerra distrugge tutto, soprattutto le relazioni umane”. Con queste parole, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha lanciato un messaggio forte ai giovani pellegrini di tre continenti riuniti ad Assisi, di passaggio in Umbria per il loro giubileo a Roma con Papa Leone XIV. Il suo intervento ha messo in luce la drammaticità della situazione nella Striscia di Gaza, ma ha anche acceso una luce di speranza nella nuova generazione.
Nel corso del suo intervento, diffuso in un audio dall’ufficio stampa della Conferenza episcopale umbra (Ceu), Pizzaballa ha riconosciuto la portata della crisi in corso: “La situazione è veramente complicata a Gaza, ma non soltanto lì”, ha detto. Poi l’invito alla speranza e all’impegno: “Ci sono ancora persone giovani che, in questo mare di devastazione umana, sono capaci di dare la vita per l’altro”.
Secondo il patriarca, i giovani di oggi saranno protagonisti del cambiamento. “Sono convinto che la vostra generazione avrà la responsabilità di portare un nuovo linguaggio e una nuova narrativa nel mondo”, ha dichiarato, aggiungendo che la pace non è un miracolo improvviso, ma “va costruita mattone dopo mattone”, con un linguaggio fondato su uguaglianza, rispetto e dignità.
Un appello accorato è stato rivolto anche alla preghiera: “Voglio chiedere a voi di pregare per i giovani che sono in Terrasanta e con loro”, ha concluso Pizzaballa.
Nel frattempo, Assisi ha fatto sentire la propria voce con un gesto simbolico ma potente. Alle 22 di domenica sera la Campana delle Laudi della Torre del Popolo ha suonato eccezionalmente. Un’iniziativa dal forte valore simbolico, inserita nell’ambito del progetto nazionale “Ultimo giorno di Gaza”, alla quale la città umbra ha aderito per esprimere vicinanza alla popolazione palestinese e richiamare l’attenzione sull’emergenza umanitaria nella Striscia.
Il sindaco di Assisi, Valter Stoppini, ha spiegato il senso del gesto: “È un segno di vicinanza e un grido di pace dalla città simbolo di dialogo e fraternità”. Ha poi ribadito che “non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle violenze che si stanno consumando a Gaza, dove la popolazione è oppressa da fame e sofferenza”.
Il Comune ha ribadito il proprio impegno nella promozione dei diritti umani, richiamando i valori fondanti della città di San Francesco. Assisi si schiera per la pace, contro ogni forma di conflitto, auspicando una soluzione diplomatica e giusta basata sul dialogo tra i popoli.