Dopo quasi 13 anni di battaglie legali, un uomo di 61 anni è stato finalmente assolto dalle accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale dalla Corte d’Appello di Firenze, che ha annullato le condanne precedenti, stabilendo che “il fatto non sussiste”. La vicenda era iniziata nel 2012, quando la ex moglie dell’uomo lo denunciò per atteggiamenti minacciosi, aggressivi e violenti. La donna aveva raccontato di essere stata sfregiata al viso, minacciata di essere buttata dal balcone e uccisa, con pretese di rapporti sessuali.
La condanna e il ricorso in Cassazione
Nel 2019, il tribunale di Perugia aveva condannato l’uomo a tre anni, dieci mesi e 15 giorni di reclusione, con una sentenza poi confermata nel 2021 dalla Corte di appello di Perugia, sebbene con la prescrizione dei maltrattamenti. La condanna per violenza sessuale, però, non venne accettata dall’uomo, che si è quindi rivolto alla Corte di Cassazione. La Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la condanna e rinviando il caso alla Corte di appello di Firenze, che ha infine assolto l’imputato, ritenendo che “il fatto non sussiste”.
Una lunga battaglia legale
La vicenda ha visto un lungo iter legale, con l’accusato che, grazie al lavoro del suo avvocato, Michele Morena, ha ottenuto l’assoluzione dopo anni di processi e condanne. Questa sentenza ribalta il giudizio precedente e chiude una lunga e dolorosa vicenda giudiziaria, con l’uomo che, dopo più di un decennio, è stato finalmente dichiarato innocente.