Con 79 spettacoli ogni 1.000 abitanti, l’Umbria si posiziona al primo posto in Italia per densità di eventi culturali, superando la media nazionale ferma a 57 e lasciandosi alle spalle Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta, ferme a quota 77. È quanto emerge dal Rapporto SIAE 2025, che analizza l’attività spettacolare riferita all’anno 2024. Un risultato che conferma la vocazione culturale della regione, protagonista di una crescita costante e strutturata, con un incremento del 7,9% dell’offerta rispetto all’anno precedente.
«Le attività culturali, creative e sportive rappresentano un potente volano di sviluppo di qualità per l’Umbria», ha sottolineato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria. «Elevano la vita delle persone, attraggono turismo, generano economia».
Il cinema è il settore in cui l’Umbria ottiene il risultato più sorprendente: è prima in Italia per numero di ingressi per abitante, con oltre 1,3 milioni di spettatori nel 2023, pari a circa 1,5 biglietti pro capite. Una performance che va oltre la media nazionale di 1,25 e che premia la distribuzione capillare delle sale sul territorio e le politiche di accesso agevolato. La partecipazione alle proiezioni ha continuato a crescere anche nel 2024, a conferma della solidità del settore.
Numeri significativi anche per concerti e musica leggera, dove la regione si distingue per partecipazione e spesa media. La crescita dell’offerta di concerti è stata del 13% in un anno, seconda solo al Lazio. I festival internazionali e gli eventi locali hanno contribuito a consolidare un pubblico fedele e attento, disposto a investire nella qualità degli spettacoli.
In ambito teatrale e nella musica classica, si segnala una rinnovata vitalità, sostenuta da stagioni di livello e un pubblico sempre più coinvolto. Secondo i dati SIAE, la spesa media per abitante per spettacoli dal vivo colloca l’Umbria tra le prime cinque regioni italiane.
Un primato curioso e significativo è quello relativo al jazz, che in Umbria supera pop, rock e altri generi leggeri per partecipazione media. Nel 2024, ben il 22% dei concerti umbri erano di jazz, con il 37% del pubblico nazionale del settore. Solo nel mese di luglio, la regione ha ospitato il 16% dei concerti jazz italiani. «Umbria Jazz è un esempio emblematico dell’impatto che la cultura può avere sull’economia locale», rileva uno studio Unioncamere-Isnart, che ha registrato un +31% di spesa sul territorio perugino durante l’edizione 2023. Gli acquisti medi? 101 euro per ogni turista straniero, 76 per quelli italiani.
Gli effetti dell’evento si sono estesi a tutto il tessuto commerciale, con +29% per la ristorazione, +36% per l’abbigliamento e +44% per locali e bar. A luglio, la partecipazione media ai concerti jazz ha raggiunto quota 625 persone per evento, un dato record a livello nazionale.
Anche lo sport come spettacolo registra una crescita rilevante: +15% di presenze rispetto al 2022 e un +20% di partite organizzate. L’Umbria entra così nella top ten delle regioni italiane per partecipazione sportiva pro capite, con particolare successo nel calcio, pallavolo e sport minori emergenti.
Infine, il turismo culturale rappresenta un altro punto di forza: secondo il Rapporto Symbola, l’Umbria è seconda solo al Lazio per quota di spesa turistica destinata alla cultura, con un’incidenza tra il 75% e l’80%. Il turista che visita l’Umbria lo fa attratto da un’offerta autentica, esperienziale e integrata con il paesaggio e le eccellenze locali.
Mencaroni ha ribadito l’impegno dell’ente camerale: «La Camera di Commercio dell’Umbria è impegnata con forza a sostenere questo settore nella duplice transizione digitale ed ecologica. La cultura oggi è sempre più integrata con l’innovazione: ciò che fino a ieri era analogico oggi è digitale».