Tari, scontro tra Regione Umbria e centrodestra: “Città di Castello discarica dell’Umbria? Colpa vostra”

Botta e risposta acceso tra i sindaci del centrodestra e l’assessore De Luca. Al centro le tariffe e la gestione delle discariche: "Le quantità di rifiuti conferite decise da delibera Auri del 2023. No ad inceneritori, la Regione si indebita"

Lo scontro politico in Umbria sulla gestione del ciclo dei rifiuti e l’aumento della TARI si fa sempre più acceso. A riaccendere la miccia è stata una dura lettera del Coordinamento dei sindaci di centrodestra, che denuncia un “grave disagio che le nostre comunità stanno vivendo, a fronte della assoluta vaghezza della politica della nostra Regione”.

Secondo i primi cittadini, l’Umbria starebbe facendo un passo indietro di dieci anni sul fronte ambientale. In particolare, viene criticata la scelta della Regione di destinare fino al 30% dei rifiuti indifferenziati in discarica nei prossimi anni, una decisione che, secondo i sindaci, comporterebbe due gravi conseguenze: il riempimento rapido degli impianti esistenti e un notevole aumento dei costi per i cittadini.

Città di Castello e Orvieto continueranno a ricevere i rifiuti di tutta l’Umbria”, si legge nel comunicato, mentre “la chiusura di Borgogiglione a Magione dovrà essere ripensata”. Un messaggio forte anche nei confronti dell’AURI – l’Autorità Umbra per i Rifiuti e l’Idrico – che, secondo i sindaci, sarebbe stata trasformata “da luogo di confronto a strumento di tutela delle inconcludenti scelte della Regione”.

A fare da detonatore al malcontento, anche la mancata riduzione dei costi a fronte dell’aumento della raccolta differenziata. “Ogni anno un aumento. Ogni anno un salasso”, denunciano, sottolineando che le comunità umbre “sono state chiamate a un grande sforzo, pagato con mezzi, mastelli e bidoni, ma senza mai vedere un alleggerimento della TARI”.

Immediata e altrettanto dura la replica dell’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca, che ha definito “sorprendente leggere un’analisi così critica da parte di chi ha trasformato l’Umbria nella discarica d’Italia”.

Secondo De Luca, la nuova Giunta avrebbe invece da subito avviato un piano per migliorare il sistema dei rifiuti, basato su maggiore efficienza, sostenibilità e giustizia economica. L’assessore ha inoltre puntato il dito su decisioni prese proprio dall’attuale opposizione, come la delibera AURI del dicembre 2023, che ha autorizzato l’ingresso di 220.000 tonnellate di rifiuti da fuori regione, inclusi 5.000 tonnellate dalla Campania.

Vorrei chiedere ai sindaci che oggi denunciano la saturazione delle discariche perché è stato consentito un tale afflusso”, ha detto De Luca, ricordando anche che nel 2022 furono approvati ampliamenti delle discariche per oltre un milione di metri cubi.

L’assessore ha ribadito la contrarietà della Regione al progetto di inceneritore proposto dalla precedente amministrazione: “avrebbe indebitato gli umbri per trent’anni, senza risolvere l’emergenza”, ha dichiarato. In alternativa, è stata avviata la revisione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGIR), con obiettivi mirati: portare il rifiuto urbano residuo pro-capite sotto i 100 kg annui (oggi è 157) e favorire una chiusura del ciclo sostenibile.

Infine, De Luca ha sottolineato l’impegno della Giunta nella trasparenza dei costi e nel contrastare la disinformazione: “Spesso si attribuiscono alla raccolta differenziata aumenti che derivano da altro”. E ha lanciato un appello al dialogo: “Invitiamo tutti, sindaci inclusi, a collaborare per il bene delle nostre comunità, superando le polemiche strumentali”.

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