Simonetti (M5S): “Bene opposizione dell’Umbria al riarmo, lavoriamo per la pace”

La Regione prende posizione contro l’aumento delle spese militari: "Servono investimenti nella giustizia sociale e nella formazione"

In un contesto geopolitico in cui l’Unione europea sembra imboccare con decisione la via del riarmo, la Regione Umbria sceglie una linea opposta. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato una presa di posizione netta contro l’impostazione militarista del programma della Commissione europea per il 2025, rivendicando un’Europa più fedele ai suoi principi originari di cooperazione e pace.

“Non possiamo restare in silenzio di fronte a un’Europa che sposta il proprio baricentro verso la spesa militare, trascurando le politiche sociali”, ha dichiarato Luca Simonetti, presidente del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle. Secondo la Regione, la crescente attenzione al potenziamento industriale e difensivo rischia di snaturare l’identità stessa dell’Unione.

L’attenzione si concentra in particolare sul terzo capitolo del programma europeo, dedicato alla dimensione sociale. Un capitolo che, secondo Simonetti e la maggioranza dell’Assemblea regionale, risulta “troppo debole rispetto all’urgenza di contrastare le diseguaglianze crescenti”. In un’epoca segnata da crisi ambientali, sociali ed economiche, la Regione Umbria sollecita un cambio di rotta, chiedendo che gli investimenti comunitari non siano sbilanciati sulla difesa, ma destinati a istruzione, formazione, sostenibilità e coesione sociale.

“È fondamentale che l’Europa non tradisca la sua vocazione originaria. Serve un’Unione che torni a costruire, non a militarizzare”, ha spiegato ancora Simonetti, sottolineando come sia cruciale rimettere al centro i diritti, la dignità e la solidarietà tra i popoli.

Il riferimento all’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali, è stato uno dei punti più forti del documento approvato. “Non dobbiamo dimenticare che la nostra Costituzione promuove il dialogo, la giustizia e la pace tra le nazioni”, ha ribadito Simonetti.

Nel documento, la Regione non si limita a una critica astratta, ma formula precise richieste affinché le priorità europee siano riequilibrate. L’Umbria chiede che i fondi europei non vengano distolti da settori fondamentali come lo sviluppo sostenibile, la formazione professionale, la sanità pubblica e l’inclusione sociale. Un appello, questo, che va oltre i confini regionali e si rivolge all’intera architettura politica dell’Unione.

“Ci opponiamo a una visione miope che vede nella difesa armata la principale risposta alle sfide globali. L’Europa deve tornare a essere un progetto che unisce, che protegge e che investe nel benessere delle persone”, ha concluso Simonetti.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

La Regione critica l’esclusione dei territori dalle decisioni e l’assenza di misure ambientali nel Ddl...
Regione e Province chiedono un tavolo congiunto per difendere la scuola nei territori più fragili...
Il leader di Azione apprezza l'amministrazione comunale guidata da Ferdinandi, ma critica le scelte regionali...

Altre notizie