Precariato e sfruttamento nel turismo: presidio Filcams Cgil a Umbria Jazz

Il sindacato ha organizzato un presidio a Umbria Jazz per denunciare lo sfruttamento nel turismo. Contratti precari, orari insostenibili e appalti irregolari nel mirino

“Dietro il boom del turismo si nasconde uno sfruttamento sistemico”: è questo il messaggio lanciato dalla Filcams Cgil di Perugia durante il presidio organizzato venerdì 18 luglio in piazza Matteotti, in occasione della manifestazione Umbria Jazz. L’iniziativa, accompagnata da un volantinaggio informativo, si è inserita nell’ambito della campagna nazionale “Turismo è lavoro” e nella vertenza “Bad Work No Future”, portando all’attenzione pubblica le gravi condizioni di lavoro nel comparto turistico e nei servizi.

Al centro della protesta la denuncia di un sistema occupazionale che, nonostante i numeri record delle presenze turistiche anche in Umbria, continua a poggiare su forme contrattuali precarie, salari bassi e tutele ridotte. A spiegare la portata del problema è Alessandra Lecce, segretaria della Filcams Cgil di Perugia: “In questa regione, come nel resto del Paese, il settore turistico è alimentato da una forza lavoro invisibile e sfruttata. Donne, giovani e migranti sono i più colpiti da un sistema che privilegia il profitto sulla dignità.”

L’organizzazione sindacale, che raccoglie quotidianamente le segnalazioni dai lavoratori del settore, ha sottolineato l’ampio ricorso a contratti a chiamata, l’utilizzo di appalti esternalizzati a cooperative opache o multiservizi, e la diffusione di orari prolungati e massacranti. Inoltre, si denuncia l’assenza di percorsi di formazione, la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro e un crescente numero di malattie professionali legate a ritmi insostenibili.

“Si lavora a cottimo, senza alcun riconoscimento delle competenze acquisite, spesso in condizioni fisiche e psicologiche estreme”, ha affermato Lecce, che ha anche puntato il dito contro le istituzioni, accusandole di non intervenire con la dovuta fermezza per arginare l’uso distorto delle esternalizzazioni e garantire contratti regolari.

Durante l’iniziativa, la Filcams ha lanciato un appello diretto a tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore, invitandoli a organizzarsi collettivamente per rivendicare diritti fondamentali come la sicurezza, la stabilità e la retribuzione equa. Secondo il sindacato, “la dignità non può essere considerata un lusso, ma un diritto inalienabile”, da difendere anche attraverso la mobilitazione e l’unità.

Il presidio ha rappresentato un momento simbolico ma concreto di resistenza contro un modello di sviluppo turistico che – secondo la Cgil – non può più continuare a fondarsi su condizioni di lavoro insostenibili. “Chiediamo un cambio di paradigma: il turismo non può crescere sulle spalle di chi lavora senza tutele. Serve una nuova visione, fondata sul rispetto e sulla legalità contrattuale”, ha concluso Lecce.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

In forte aumento gli immobili abbandonati nella regione: +126% di edifici collabenti dal 2011. L’Imu,...
L'analisi dell'Unione nazionale consumatori colloca la regione tra le più care d'Italia per i rincari...
In Umbria chiudono le filiali bancarie: il 34,8% dei comuni senza agenzie, criticità in crescita...

Altre notizie