Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi sono sotto pressione per i tagli ai fondi statali, nonostante il riconoscimento come manifestazioni di interesse nazionale. A lanciare l’allarme è Emma Pavanelli, deputata del Movimento 5 Stelle, che nei giorni scorsi ha partecipato alla chiusura del Festival a Spoleto e all’inaugurazione della rassegna musicale perugina, due tra gli eventi culturali più importanti della regione.
Secondo Pavanelli, questi appuntamenti rappresentano un’eccellenza culturale che proietta l’Umbria sulla scena internazionale, grazie a una programmazione che spazia dalla musica jazz alla classica, dal teatro all’opera, fino alle arti visive e performative. “La nostra regione si trasforma ogni anno in un palcoscenico nazionale e mondiale della cultura”, ha dichiarato la parlamentare, ribadendo il ruolo strategico di queste manifestazioni per lo sviluppo economico e turistico del territorio.
Pavanelli ha annunciato di aver depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti e interventi concreti al governo, criticando duramente la riduzione dei finanziamenti alla cultura effettuata negli ultimi anni. “È inaccettabile che proprio eventi riconosciuti come di interesse nazionale vengano colpiti da tagli”, ha sottolineato, indicando le ricadute economiche e occupazionali positive che tali festival generano per le comunità locali.
Secondo la deputata, la strategia di ridimensionamento delle risorse culturali rischia di compromettere la tenuta e la sostenibilità di manifestazioni che non solo valorizzano il patrimonio artistico italiano, ma contribuiscono in modo significativo all’identità e all’immagine della regione. “Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi – ha dichiarato – sono strumenti fondamentali per la promozione internazionale del nostro Paese, non meri eventi di intrattenimento”.
Per la parlamentare del Movimento 5 Stelle, il settore culturale deve essere considerato una leva strategica di sviluppo e coesione, non un comparto sacrificabile nei bilanci pubblici. I festival umbri, ha ricordato, portano sul territorio un turismo di qualità, attivano reti economiche locali e rafforzano la presenza internazionale dell’Italia nella produzione artistica contemporanea.
“Serve un cambio di rotta immediato”, ha concluso Pavanelli, che ha chiesto al governo di intervenire con investimenti certi e duraturi per garantire continuità a queste iniziative. Secondo la deputata, la cultura deve tornare al centro delle politiche pubbliche, in quanto motore di sviluppo sostenibile, occupazione e prestigio internazionale. “Basta tagli – ha ribadito – il nostro patrimonio culturale deve essere sostenuto e promosso, non depotenziato”.