La situazione dei trasporti in Umbria è arrivata a un punto critico, e la governatrice Stefania Proietti non ha usato mezzi termini per descrivere il disastro che sta travolgendo la regione. Durante una conferenza stampa, ha dichiarato che l’Umbria è la “ultima regione d’Italia” per quanto riguarda la mobilità, evidenziando come la situazione stia diventando “inconceppibile”. Tra i principali problemi, si annoverano i lavori in corso per il Pnrr, che comportano lo stop dei treni da Roma Termini, con il conseguente disagio di dover fare riferimento alla stazione Tiburtina. Inoltre, le previsioni per il 2026 indicano che tutti i treni umbri diretti verso Roma saranno spostati sulla linea lenta, aggravando ulteriormente la situazione.
Un caos che coinvolge tutto il Centro Italia
Questa situazione non riguarda solo l’Umbria, ma interessa anche le regioni limitrofe come il Lazio, la Toscana e le Marche. A tal proposito, l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco De Rebotti, ha sottolineato l’importanza di unire le forze delle regioni centrali per affrontare un problema che è tanto tecnico quanto politico. “La delibera Art 178 del 2024 rischia di penalizzare gravemente l’Umbria e tutto il Centro Italia, isolando ulteriormente queste aree”, ha dichiarato. La delibera prevede l’estromissione dalla linea direttissima di tutti i treni che viaggiano a meno di 200 km/h, un provvedimento che, secondo gli esperti, potrebbe limitare i trasporti per i pendolari in modo irragionevole, soprattutto in attesa dei nuovi treni veloci.
Le richieste della Regione Umbria
In risposta a questa situazione, la Regione Umbria ha avanzato una serie di richieste specifiche al governo, chiedendo misure urgenti per alleviare i disagi che colpiscono i 20.000 pendolari umbri. Tra le principali richieste ci sono ristori economici per gli utenti, compensazioni dirette per gli abbonati e la possibilità di utilizzare lo stesso titolo di viaggio per treni regionali, intercity e Frecce in caso di disservizi. Inoltre, la Regione ha chiesto una revisione della programmazione dei treni per il mese di agosto, concentrandosi sulle fasce orarie più critiche per i pendolari, garantendo che i treni del mattino e quelli per il rientro serale siano instradati sulla linea veloce, e non su quella lenta, come previsto dalla delibera Art.
Proietti ha anche sottolineato che la regione è pronta a contribuire economicamente all’iniziativa, proponendo uno sconto del 20% per i pendolari umbri, che rappresenterebbe un investimento di circa 500 mila euro.
Un isolamento storico e l’urgenza di un cambiamento
Oltre ai problemi immediati legati ai trasporti ferroviari, la governatrice ha anche messo in evidenza l’isolamento cronico che l’Umbria subisce nel settore della mobilità. Da anni, ha dichiarato, non si è fatto nulla per migliorare la situazione. In particolare, ha citato la E45, una “strada ostaggio” dei lavori che vanno avanti dal 2016, creando disagi continui per gli utenti.
L’Umbria, ha concluso Proietti, rappresenta il cuore dell’Italia mediana e, con il Giubileo del 2025 alle porte, non può permettersi di rimanere isolata. “In questo anno, in cui l’Umbria è stata riconosciuta come una delle principali destinazioni turistiche d’Italia, è inconcepibile rischiare di restare tagliati fuori dalle principali linee ferroviarie”, ha affermato. La Regione chiede un impegno deciso per risolvere i problemi di mobilità, prima che i disagi diventino insostenibili.