Un caso esemplare di collaborazione multidisciplinare tra ospedali della Media Valle del Tevere e Perugia ha permesso di salvare la vita a un paziente di 77 anni. La complessità e la rarità della diagnosi hanno richiesto un approccio integrato che ha coinvolto diverse professionalità e strutture sanitarie. Questo intervento rappresenta un esempio emblematico dell’eccellenza della sanità umbra, che dimostra come la sinergia tra ospedali possa portare a risultati straordinari.
Il paziente era stato inizialmente ricoverato presso l’ospedale di Pantalla per un grave scompenso cardiaco acuto non rispondente ai farmaci. Le indagini avanzate, eseguite dal centro di Diagnostica cardiovascolare dell’Usl Umbria 1, diretto da Andrea Cardona e Francesca Garinei, hanno portato alla diagnosi di una rara forma di pericardite saccata cronicacostrittiva, una patologia che ostacola il normale funzionamento del cuore, imprigionandolo.
Dopo aver ricevuto questa diagnosi, il paziente è stato prontamente trasferito al reparto di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, diretta da Marcello Bergonzini, dove è stata eseguita con successo una pericardiotomia, liberando il cuore dalla costrizione. Successivamente, il paziente è stato trasferito nuovamente a Pantalla, dove ha proseguito il suo percorso di recupero e degenza.
Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, ha sottolineato l’importanza della condivisione e interdisciplinarietà: “Crediamo fortemente che la condivisione e il confronto tra professionisti siano la chiave per affrontare le sfide future e garantire una sanità pubblica più efficiente, equa e inclusiva.”
Anche Emanuele Ciotti, direttore generale dell’Usl Umbria 1, ha evidenziato l’importanza di lavorare come sistema unito, con ogni struttura e ogni professionista che contribuisce al percorso di cura. “Il lavoro di un team multidisciplinare è essenziale per offrire risposte personalizzate e di qualità”, ha affermato.