Nel 2024, l’Umbria ha registrato almeno 87 fascicoli relativi a reati contro gli animali, che corrispondono a circa l’1% dei casi a livello nazionale, coinvolgendo 46 indagati. Tra i crimini emersi, spiccano combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, e truffe nell’ippica, oltre al business illegale dei canili e alle macellazioni clandestine. Ogni anno, il Rapporto dell’Osservatorio Zoomafia LAV porta alla luce le dimensioni drammatiche di questi reati, anche se i numeri forniti rappresentano solo una parte del fenomeno, dato che non tutte le illegalità vengono denunciate.
In particolare, Terni e Spoleto si rivelano teatri di rilevanti attività illegali. Nel dettaglio, a Terni sono stati registrati 42 procedimenti con 30 indagati, un dato che segnala una diminuzione del 40,84% rispetto al 2023, quando i fascicoli erano ben 71. Sebbene questa riduzione possa sembrare positiva, è importante sottolineare che non tutti i reati sono emersi e i dati non sono completi. Infatti, la Procura di Perugia non ha fornito i numeri relativi alla provincia, rendendo difficile avere una visione completa del fenomeno. A Spoleto, invece, si sono registrati 45 procedimenti e 16 indagati, ma anche per questa città non sono disponibili comparazioni con l’anno precedente.
Il Rapporto della LAV non si limita a registrare i numeri, ma sottolinea l’importanza di comprendere l’evoluzione dei reati contro gli animali, che prendono forme diverse e spesso sono sottovalutati. Le origini di questi crimini sono molteplici, e l’impunità o la scarsa attenzione da parte delle autorità spesso ne favoriscono la diffusione. Tra le attività più comuni emerse, si evidenziano pratiche come lo sfruttamento di animali per combattimenti illegali o per scommesse clandestine, in cui gli animali sono utilizzati come strumenti di guadagno senza alcun rispetto per il loro benessere.
Ma la situazione riguarda anche atti di maltrattamento come quelli che si verificano nei canili e nei rifugi, dove la gestione illecita degli animali e il traffico di cuccioli possono alimentare un mercato senza scrupoli. A questo si aggiungono le pratiche di macellazioni clandestine, che spesso coinvolgono animali destinati a scopi non regolamentati, con conseguenze devastanti per la salute pubblica.