Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) ha espresso forti preoccupazioni sulla gestione delle risorse nel sistema penitenziario, criticando il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP) per la disparità di trattamento tra la sicurezza negli istituti penitenziari e l’impiego di personale per eventi esterni. Secondo il Sappe, mentre il personale penitenziario è allo stremo per mancanza di organico, straordinari non pagati e ferie negate, il Provveditorato ha deciso di distaccare ben dieci agenti per i servizi legati al Festival di Spoleto.
“Ben dieci agenti sono stati inviati in missione per supportare il Festival di Spoleto”, sottolinea il Sappe, “mentre da mesi il Provveditorato rifiuta di inviare rinforzi per affrontare l’emergenza sicurezza all’interno delle carceri”. La denuncia del sindacato si concentra anche sulle migliaia di giorni di ferie arretrati, i riposi negati e la mancata retribuzione per gli straordinari, situazione che continua a pesare sui poliziotti penitenziari. “I dati sono verificabili, ma nessuno interviene”, afferma il Sappe, evidenziando una grave carenza di risorse per garantire la sicurezza negli istituti penitenziari.
Il caso del carcere di Spoleto è emblematico: i poliziotti penitenziari sono costretti a turni estremi, con colleghi che lavorano per 20 ore su 24, mentre i riposi vengono posticipati per settimane. “Ma il Provveditorato sembra essere sordo a ogni richiesta di aiuto”, denuncia il sindacato, “e quando si è chiesto un intervento urgente, la risposta è stata una nota di poche righe in cui si scarica ogni responsabilità, definendo il problema ‘non di competenza’”.
La denuncia del Sappe si conclude con un attacco alla gestione delle risorse: “Incredibilmente, però, le risorse sembrano emergere improvvisamente quando c’è bisogno di ‘ben figurare’ in occasione di eventi culturali come il Festival di Spoleto. E così, dieci agenti vengono distaccati per compiti di rappresentanza, mentre la sicurezza e il benessere degli agenti penitenziari vengono ignorati”.
Fabrizio Bonino, Segretario Nazionale del Sappe per l’Umbria, ha espresso con forza il disappunto del sindacato: “È inaccettabile che si trovino risorse per un evento culturale, ma non per garantire i diritti fondamentali degli agenti e la sicurezza all’interno del carcere”. Bonino ha quindi chiesto risposte immediate al Provveditore e al DAP, sottolineando che la situazione attuale non è più sostenibile.