È stato condannato a 11 anni e 8 mesi di reclusione Kamal Ennouri, 35 anni, cittadino marocchino, ritenuto colpevole di tentato omicidio aggravato e lesioni gravissime nei confronti della moglie e della figlia di cinque anni. Il verdetto è stato emesso dal giudice per l’udienza preliminare Simona Di Maria, che ha accolto in gran parte le richieste della Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Gemma Miliani, la quale aveva chiesto una condanna a 12 anni.
L’aggressione risale alla sera del 14 giugno 2024, quando Ennouri, sotto l’effetto combinato di alcol e sostanze stupefacenti, si sarebbe scagliato contro la compagna con un coltello da cucina, colpendola ben 18 volte durante una lite per motivi di gelosia all’interno della abitazione di famiglia a Tuoro sul Trasimeno, ha accoltellato 18 volte la moglie, . La figlia della coppia, che si trovava in braccio alla madre, è rimasta ferita in più punti,
Secondo la ricostruzione dei fatti, la violenza non si sarebbe fermata neanche quando la donna era ormai priva di sensi, a terra. Le testimonianze e il racconto della vittima, assistita legalmente dall’avvocato Cristiana Neri, hanno contribuito a delineare un quadro particolarmente drammatico dell’accaduto. Presente in casa anche la figlia maggiore della coppia, che ha assistito alla scena.
L’imputato, difeso dall’avvocato Donatella Donati, ha sostenuto di non essersi reso conto che la figlia fosse in braccio alla compagna al momento dell’aggressione, negando di aver avuto l’intenzione di uccidere. Dopo i fatti, Ennouri ha accompagnato la bambina da alcuni parenti, ai quali avrebbe confessato di aver “ammazzato” la compagna, per poi tentare la fuga a piedi attraverso il borgo. È stato fermato nella notte, ancora con gli abiti intrisi di sangue.
Durante il processo celebrato con rito abbreviato, la posizione dell’uomo è stata parzialmente alleggerita grazie alla riqualificazione del reato relativo alla figlia: da lesioni gravissime a lesioni colpose, in considerazione dell’assenza di volontarietà diretta nel colpirla.